Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2013 alle ore 16:17.

My24


NEW HAVEN – L'economia globale potrebbe essere nelle prime fasi di un'altra crisi. Ancora una volta, la Federal Reserve è nell'occhio del ciclone.

Mentre la Fed cerca di uscire dal cosiddetto alleggerimento quantitativo (AQ) - la sua politica senza precedenti di acquisti massicci di attività a lungo termine - molte delle più dinamiche economie emergenti improvvisamente si trovano in una morsa. I mercati valutari e azionari in India e Indonesia stanno crollando, con danni collaterali evidenti in Brasile, Sud Africa e Turchia.

La Fed insiste che non ha niente da recriminarsi - la stessa posizione assurda che ha preso a seguito della grande crisi del 2008-2009, quando ha sostenuto che il suo accomodamento monetario eccessivo non aveva nulla a che fare con le bolle del settore immobiliare e creditizio che hanno quasi spinto il mondo nell'abisso. Rimane impantanato nella negazione: Se non fosse stato per l’annientamento dei tassi di interesse che l’AQ ha imposto ai paesi sviluppati dal 2009, la ricerca di rendimenti non avrebbe inondato le economie emergenti con finanziamenti hot money a breve termine.

Come a metà degli anni 2000, le responsabilità sono molte e da distribuire. La Fed non è certo la sola ad abbracciare un alleggerimento monetario non convenzionale. Inoltre, le economie in via di sviluppo di cui sopra hanno tutti una cosa in comune: ampi disavanzi di conto corrente.

Secondo il Fondo Monetario Internazionale, il dell’India, per esempio, è probabile che avrà una media del 5% del PIL nel periodo 2012-2013, rispetto al 2,8% nel 2008-2011. Allo stesso modo, il deficit delle partite correnti in Indonesia, al 3% del PIL nel 2012-2013, rappresenta un deterioramento ancora più forte, visto che partiva da eccedenze dello 0,7% del PIL in media nel periodo 2008-2011. Dinamiche comparabili sono evidenti in Brasile, Sud Africa e Turchia.

Un ampio disavanzo delle partite correnti è un classico sintomo di un'economia pre-crisi che vive al di là dei propri mezzi - cioè, che investe più di quello che risparmia. L'unico modo per sostenere la crescita economica a fronte di un tale squilibrio è di prendere a prestito il risparmio in eccedenza all'estero.

Ecco dove l’AQ è entrato in gioco. Ha fornito un eccesso di capitale in cerca di rendimento appartenente agli investitori dei paesi sviluppati, consentendo in tal modo alle economie emergenti di rimanere su traiettorie di crescita elevata. Alcune ricerche dell’FMI stimano il totale degli afflussi di capitale dei mercati emergenti a quasi quattrocentomila miliardi dollari dall'inizio dell’AQ nel 2009. Attratti dalle lusinghe di una scorciatoia verso un collegamento a una rapida crescita economica, questi afflussi di capitali hanno rassicurato i paesi emergenti del fatto che i loro squilibri erano sostenibili, consentendo loro di evitare la disciplina necessaria per mettere le loro economie su percorsi più stabili e fattibili.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi