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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2013 alle ore 19:03.

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Apple contro Microsoft: storia di due giganti della tecnologia

Mi sono impegnato molto a ragionare sulle implicazioni delle dimissioni di Steven A. Ballmer da direttore esecutivo di Microsoft, e quanto sto per dire parrà ovvio a molti. Tuttavia, credo che valga la pena dirlo: se si guarda oltre le apparenze, si può riscontrare una singolare simmetria nella strategia adottata da Microsoft nel suo momento di pieno rigoglio e nella strategia odierna di Apple.

La storia di Microsoft è nota. Negli anni Ottanta, Microsoft e Apple avevano entrambe un sistema operativo da vendere. Quello della Apple era chiaramente migliore. Ma Apple fraintese la natura del mercato. Disse: "Noi disponiamo di un sistema migliore, quindi lo renderemo accessibile unicamente sulle nostre splendide macchine e faremo pagare prezzi maggiorati".

Nel frattempo Microsoft concesse a un sacco di persone che costruivano macchine economiche la licenza di utilizzo del suo sistema, e conquistò una posizione egemone tramite una rete di soggetti esterni. La gente utilizzava Windows perché gli altri utilizzavano Windows, e c'era più software disponibile, e le divisioni delle società tecnologiche erano meglio preparate a fornire assistenza e così via.

Questa posizione dominante perdura ancor oggi. Sto scrivendo questo articolo su un notebook che utilizza Windows 7, e non ci penso proprio a procurarmi un notebook Apple, soprattutto perché le meravigliose persone del dipartimento di informatica della Woodrow Wilson School a Princeton, che mi hanno salvato la vita più volte, non ci pensano proprio a occuparsi dei prodotti Apple.

Ma Microsoft ha perso il treno dei dispositivi mobili, mentre Apple è temporaneamente già in flessione. Dico "temporaneamente" perché per quanto ne so i prodotti Apple non hanno più quelle prerogative d'avanguardia così evidenti prima. Prima avevo un iPhone – che, triste a dirsi, non è sopravvissuto a un tuffo in acqua –, adesso ho un Samsung e le differenze non mi paiono enormi. Ho un iPad2, che ho acquistato per la qualità delle immagini, ma quando ho deciso che mi serviva anche un tablet piccolo, da portarmi appresso nella tasca della giacca, ho scoperto che l'iPad Mini non era migliore in modo significativo rispetto a parecchi concorrenti Android e, infatti, per alcuni usi, era per certi aspetti addirittura peggiore. (Di questo parlerò poi).

Adesso, diversamente da Microsoft, Apple non vende un prodotto inferiore. Ma vende prodotti a prezzi maggiorati che sono un po' migliori, se lo sono davvero, rispetto a quelli della concorrenza. Come riesce a farlo? Anche qui, stiamo parlando di reti di esternalizzazione: per lo più lo si deve alla sua notevole moltitudine di app, o così quanto meno mi dicono (io non ne uso molte).

Come appaiono dunque le prospettive di Apple rispetto a quelle di Microsoft? Non dimentichiamo che Microsoft al momento è una storia di incredibile successo: ha mantenuto la sua presa nel settore dei PC per decenni, e di fatto continua ad averla ancora oggi. Solo che il mercato è in evoluzione. La mia impressione, del tutto casuale, è che quella di Apple non sia altrettanto sicura, in parte perché fa affidamento sulla lealtà dei manager delle corporation di IT, che sono più conservatori in modo innato.

Il mio problema con Apple è il seguente: in generale l'azienda riflette lo spirito di Steve Jobs, che sapeva che cosa andasse bene per te e non ti ha lasciato modo di fare le cose diversamente. Se sei un utente atipico, finisci col doverti impegnare un sacco per contrastare il sistema operativo di Apple, iOS, e convincerlo a fare cose del tutto semplici. Un esempio a questo proposito: mi piace davvero molto seguire le performance live su YouTube e voglio accedere al meglio anche quando non ho accesso a internet con la banda larga. Così me li scarico sul mio PC come MP4 - ci sono molte funzioni che consentono di farlo. Ma li voglio anche su tablet. E per farlo con iOS devi prima importarli in iTunes sul computer, poi sincronizzare i dispositivi. Certo, non è una difficoltà insormontabile, ma in ogni caso si tratta di due operazioni seccanti in più. Il problema più grosso, tuttavia, arriva quando vuoi dare un ordine preciso ai tuoi video: come faccio a far capire a iTunes, per esempio, che le mie 10 esibizioni degli Arcade Fire sono in una sequenza precisa? Beh, l'unico sistema che ho scoperto finora è convincere iTunes che si tratta di episodi di uno show televisivo inesistente. È fattibile, ma è stupido. Invece il mio Nexus 7 li copia semplicemente in una cartellina con il nome "Arcade Fire". E lì li trovo.

Traduzione di Anna Bissanti

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