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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2010 alle ore 08:09.
NICOSIA - Rischiava di essere un macigno sulla strada del dialogo tra la Chiesa cattolica e il mondo musulmano e nelle relazioni della Santa Sede con la Turchia, nuovo gigante geopolitico del Mediterraneo. E così per il Papa il brutale assassinio del vescovo di Iskerendun, Luigi Padovese, per mano del suo autista-factotum turco (sulla cui conversione al cattolicesimo non ci sono conferme, anzi) «non può essere attribuito alla Turchia e ai turchi» e « non deve oscurare in alcun modo il dialogo con l'Islam». È da poco decollato il volo tra Roma e Pafos, prima tappa del viaggio nella Repubblica di Cipro che si concluderà domani sera, e Benedetto XVI ai giornalisti del volo taglia subito le gambe a ipotesi di complotti: «Di sicuro non si tratta di un assassinio politico, religioso».
Il pensiero era andato subito all'omicidio del 2006 di don Andrea Santoro a Trebisonda, quello sì per mano di estremisti. Ma questa volta la linea ufficiale è un'altra. Tanto che il Papa ha esortato tutti i cristiani ad avere «una comune capacità» di dialogo con i musulmani che - ha riaffermato, per la prima volta in questo modo - «sono nostri fratelli nonostante le diversità». Ma qualche cautela resta: aspettiamo tutte le spiegazioni, aggiunge il pontefice, quello che si sa fino ad ora è ben poco. E infatti punti oscuri non mancano, a partire dalla cancellazione del volo di ieri del vescovo Padovese per Cipro, dove avrebbe dovuto essere per accogliere il Papa.
Problemi di salute, è stato detto a mezzo bocca, pare un attacco di diabete: ma è una spiegazione un po' debole, visto anche il ruolo di Padovese, capo della conferenza episcopale della Turchia, che difficilmente buca un appuntamento con il Santo Padre per un'indisposizione. Ad aggiungere mistero sono le rivelazioni dell'assassino, il 26enne Murat Altun, che alla polizia ha raccontato di aver avuto una «rivelazione divina», facendo correre immediatamente il pensiero al ben più famoso Alì Agca. Altun, da tempo in cura psichiatrica per una grave depressione, è stato incriminato per l'omicidio. Mentre continuano a serpeggiare le ipotesi più svariate (per esempio anche quella della mano dei servizi turchi per mettere in imbarazzo il premier Erdogan), anche in ambienti cattolici ben informati si parla di diversi dubbi sulla sua malattia e tra i fedeli e il mondo turco si fa fatica ad accettare la sola tesi della malattia psichica del giovane.