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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2013 alle ore 17:47.
L'ultima modifica è del 12 novembre 2013 alle ore 15:52.

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«Abbiamo fatto un passo avanti rendendo permanente il tax credit, ora andranno aumentate le soglie di applicabilità. Per attrarre cinema internazionale in Italia siamo in competizione con l'Inghilterra e il Canada, Paesi che non hanno un tetto massimo di partecipazione dello Stato all'attrattività per le produzioni internazionali. Poi bisogna fare buoni film per portare gli spettatori al cinema». Lo ha detto il presidente di Bnl, Luigi Abete, al convegno «Cinema, Lavoro e Responsabilità - Quali opportunità per il futuro», organizzato da Bnl-Gruppo Bnp Paribas nell'ambito del Festival internazionale del Film di Roma, di cui il gruppo bancario è main partner sin dal 2006. Abete ha definito «importante» ribadire che «il livello qualitativo di un film e quello quantitativo in termine d'incassi non devono essere distanti».

Il cinema italiano fra difficoltà e nuovi modelli di finanziamento (guarda il video)

Gallia: cultura motore essenziale per la crescita
«In un periodo difficile come questo è importante per la crescita parlare di un pilastro della cultura italiana come il cinema», perché la cultura è « un motore di crescita economica e non solo sociale. Balza agli occhi come la Francia investa molto in cultura, mentre in Italia manca un progetto di lungo termine», ha detto l'amministratore delegato di Bnl, Fabio Gallia. «Ovviamente dai cicli economici dipendono quelle che sono le capacità di spesa e di investimento dei privati e dello Stato, ma è fondamentale continuare a investire per quello che è il progresso non solo civile del Paese, ma anche economico». All'incontro hanno partecipato il presidente di Bnl Luigi Abete, Nicola Maccanico, direttore generale di Warner Bros Italia, la regista Maria Sole Tognazzi, gli attori Cristina Capotondi e Pierfrancesco Favino. Gallia ha sottolineato che «tramite la cultura può esserci un futuro fatto di posti di lavoro, di crescita» e ha ricordato che Bnl ha accompagnato la storia del cinema italiano, finanziando in quasi 80 anni oltre 5mila film, e oggi è il principale operatore nel credito d'imposta.

Maccanico (Warner Bros Italia): conquistare il pubblico con la storia giusta
Nicola Maccanico, dg di Warner Bros Italia, ha sottolineato come sia un imperativo raggiungere sempre uno spettatore in più rispetto al numero programmato. «Avere successo al cinema - ha sottolineato - non significa solo fare commedie, ma conquistare il pubblico con la giusta storia, i giusti attori e partner. Trovando la giusta squadra». E per lui cinema e lavoro sono un binomio possibile, ma «spesso si sottovaluta la possibilità del cinema e dell'industria cinematografica di generare posti di lavoro». E questo, aggiunge, «è il motivo per cui, come Warner Bros e Sony Columbia, siamo sì impegnati nella distribuzione del prodotto americano, ma siamo anche impegnati con il cinema italiano e ogni anno produciamo 3-4 film italiani perché crediamo che ci sia un mercato». Quello che va evitato, dice Maccanico, «è la tipica contrapposizione tra investimenti pubblici (a volte intesi come 'sprechi') e mercato». Le due cose vanno insieme: «abbiamo il potenziale per avere un'industria cinematografica forte e dobbiamo lavorarci tutti insieme». Andrebbe poi aiutata l'evoluzione delle sale di città visto che lo sviluppo dei multiplex ha avuto come conseguenza il deperimento delle vecchie sale di città, tanto che alla fine ci sono meno luoghi dove andare al cinema.

Favino: aprirsi a nuove realtà di investimento
«Basta definire gli artisti mangiapane a tradimento, il nostro é un lavoro da rispettare come qualsiasi altro», ha detto fra gli applausi del pubblico l'attore e produttore Pierfrancesco Favino. «Oggi ci sono più piattaforme per esprimersi - ha sottolineato Favino -, più opportunità di creare sinergie ed é importante aprirsi a nuove realtà d'investimento. Non si capisce perché, per esempio, si debba vedere il marchio di una bevanda per molti minuti in un film di Hollywood e continuiamo a meravigliarci che compaia un marchio per pochi secondi in un film italiano».

Maria Sole Tognazzi: sono andata di persona a chiedere finanziamenti per il mio film
«Il mestiere del regista é cambiato - ha sottolineato la regista Maria Sole Tognazzi in partenza per Los Angeles - io con 'Viaggio sola' sono andata in prima persona in giro a chiedere finanziamenti. Sto scrivendo un nuovo film, non parto pensando al product placement ma é sempre più importante rivolgersi ai privati per finanziare le proprie idee». Un film, costato un milione di euro, che non si sarebbe potuto fare, ha spiegato Maria Sole Tognazzi, se alla regista non fosse venuto in mente di contattattare una grande catena alberghiera che, pur non finanziando direttamente il film, ha consentito gratuitamente l'utilizzo delle sue strutture in tutto il mondo e ha ospitato la troupe. Irene, la protagonista del film, è infatti il temutissimo ospite a sorpresa della catena alberghiera di lusso Leading Hotels of the World.

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