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Questo articolo è stato pubblicato il 12 novembre 2013 alle ore 17:45.

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È Parco Saraceno, quartiere 'fantasma', di Castel Volturno (Caserta) ad essere protagonista del documentario di Romano Montesarchio "Ritratti abusivi", prodotto da Figli del Bronx con Rai Cinema e presentato in concorso per Prospettiva Doc al Festival Internazionale del Film di Roma.

Abitanti sospesi fra violenze quotidiane e il sogno di una vita normale
Gli abitanti sono rinchiusi in un luogo degradato, sospesi fra miserie e illegalità, tra violenze quotidiane e il sogno di una vita normale. Una zona dove non si pagano tasse, e si scroccano acqua, elettricità e tutto ciò che è possibile. Trenta palazzine, costruite negli anni '70, che ormai cadono a pezzi, con 60 famiglie di cui almeno 50 abusive. Una zona dal destino segnato destinata a scomparire, abbattuta per far posto a un porto turistico, che sarà simbolo del rilancio del territorio.

Montesarchio affascinato dal labirinto dei viali
Il regista ha scoperto il quartiere anni fa, mentre lavorava a un progetto fotografico: «Forse sarà stato l'effetto labirinto dei viali a suggestionarmi o le porte delle case sempre aperte come antri misteriosi, fatto sta che quel posto mi ha letteralmente intrappolato. È, quella del Parco Saraceno, una realtà che reclama di essere vista da dentro per dare la possibilità di meravigliarsi per l'inverosimile felicità dei suoi abitanti». Tutto parte per Montesarchio dal "fallimento" di una ricerca fotografica avviata in quei luoghi che non riusciva ad animare i ritratti scattati: «Con le sole immagini statiche - sottolinea Montesarchio - non riuscivo ad esprimere la peculiarità di quel luogo, peculiarità che si potrebbe riassumere con una frase di Fabrizio De Andrè "dal letame nascono fiori". Un processo di nascita quindi. E nascere implica movimento come il cinema».

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