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Finanza e Mercati In primo piano

Si cerca un compromesso sul dimezzamento dei deficit nazionali entro il 2013

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Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2010 alle ore 15:08.

I Paesi si impegneranno a dimezzare i loro deficit entro il 2013. La riduzione dei disavanzi dovrà essere adattata alle condizioni particolari di ciascun Stato. Secondo quanto riferito dal cancelliere tedesco Angela Merkel, a margine dei lavoro del summit, nel testo del comunicato finale del G20 che si è aperto nella notte in Canada potrebbe esserci un riferimento a questo obiettivo. «Francamente - ha affermato la Merkel - è più di quanto mi aspettassi. Si tratta di un obiettivo molto ambizioso, e il fatto che tutti i paesi industrializzati lo abbiano fatto proprio è di per sé un successo». Lo scopo è quello di trovare un compromesso tra la volontà dei paesi europei di riportare al più presto i conti pubblici sotto controllo e le argomentazioni di Stati Uniti e Giappone sul fatto che spese governative straordinarie sono necessarie per evitare il rischio di un ritorno delle economie alla recessione.

Nel comunicato finale non dovrebbe esserci alcun accenno alla tassa sulle banche. Gli istituti di credito dovranno contribuire al risanamento del settore finanziario, ma attraverso «un'ampia gamma di approcci politici». I Grandi dovrebbero ribadire l'impegno contro il protezionismo, a non erigere nuove barriere agli investimenti e agli scambi di beni e servizi. Nella bozza conclusiva ci potrebbe essere invece un punto su cui c'è già l'accordo delle principali cancellerie: «La principale priorità del G20 - è l'espressione che alla fine potrebbe ottenere il via libera della maggioranza dei Paesi - è quella di rafforzare e salvaguardare la ripresa, gettare le fondamenta per una crescita forte, sostenibile ed equilibrata e potenziare la capacità dei nostri sistemi finanziari di far fronte ai rischi». «Le politiche monetarie continueranno a dimostrarsi adeguate a garantire la stabilità dei prezzi e, quindi, a contribuire alla ripresa». Nel documento finale potrebbe esserci anche un altro passaggio: perché possa favorire il rilancio della domanda privata, il percorso di aggiustamento dovrà essere «attentamente adeguato». Perché c'è il rischio che adeguamenti fiscali sincronizzati in alcune delle principali economie «possano ripercuotersi negativamente sulla ripresa».

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Secondo alcune indiscrezioni, poi, nella bozza delle conclusioni del vertice potrebbe esserci un riferimento ai tassi di occupazione che in molti Paesi hanno raggiunto livelli inaccettabili. La formula, in particolare, dovrebbe essere: «L'occupazione in molti Paesi resta ancora a livelli inaccettabili e l'impatto sociale della crisi è ancora ampiamente sentito».

Definire strategie comuni contro la crisi. Se questo è l'obiettivo del vertice internazionale, l'incontro tra i Grandi può essere anche l'occasione, per chi dispone di ricchezze, di metterle a disposizione dei Paesi più poveri. «Tutti siamo chiamati a farci carico di chi sta peggio di noi, condividendo la nostra abbondanza con chi è nella necessità». Il monito è giunto oggi dal segretario di Stato della Santa Sede, il cardinale Tarcisio Bertone, che ha pronunciato queste parole a Chiavari (Genova), durante l'omelia. «Il G8 - ha spiegato Bertone - non ha dato i frutti sperati, ora confidiamo che il G20 possa fare qualcosa di più».

Il G20 cercherà di accordarsi su regole più stringenti per il capitale delle banche e per il completamento degli stimoli fiscali nel 2010. È quanto ha sottolineato Dimitri Soudas, portavoce del primo ministro canadese, che ha anche messo in evidenza come il Canada si auguri un'accelerazione nella riforma delle quote del Fondo monetraio internazionale.

Intanto è stato reso noto il bilancio degli scontri che hanno caratterizzato la prima giornata del G20. Sono oltre 400 le persone arrestate ieri dalla polizia canadese. Sono stati alcune centinaia i manifestanti che si sono resi protagonisti di episodi di violenza, come l'incendio di auto della polizia (almeno tre) e la distruzione di vetrine di banche, negozi e fast- food.

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