House Ad
House Ad
 

Finanza e Mercati In primo piano

Allarme Consob: le famiglie italiane risparmiano molto ma sono fra le più esposte in titoli rischiosi

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 28 giugno 2010 alle ore 13:17.

Nell'ultimo anno il valore dei derivati detenuti dai risparmiatori italiani è salito a quota 180 miliardi, più del doppio rispetto a Francia, Regno Unito, Belgio e Spagna. Lo rivela la Consob nella relazione annuale letta dal presidente uscente Lamberto Cardia (leggi l'articolo) da cui si evince anche che nel 2009 la quota di obbligazioni bancarie detenute dalle famiglie italiane ha superato quella dei titoli di Stato. L'Autorità di vigilanza sui mercati finanziari ha posto l'accento sui rendimenti dei bond emessi dalle banche e destinati alla clientela retail che sono, nella maggior parte dei casi, inferiori a quelli offerti dai titoli di Stato.

Nessun problema. Se non fosse, però che se si esclude Intesa Sanpaolo (che ha un rating Aa2) gli altri istituti di credito italiani hanno un rating inferiore al giudizio che le agenzie di rating hanno emesso nei confronti dello Stato italiano (Aa2 da Moody's).

Quindi, incorporando un rischio maggiore, dovrebbero anche "premiare" questo rischio ulteriore con un rendimento maggiore. Uno scenario che evidenzia da un lato una crescente propensione degli istituti a utilizzare la leva delle famiglie per finanziarsi e, dall'altro, un maggiore appetito verso il rischio (laddove premiato) degli investitori retail italiani.

Boom di derivati. Nell'ultimo triennio sono stati collocati presso i risparmiatori retail italiani prodotti strutturati per circa 40 miliardi di euro all'anno, valore l'argamente superiore a quello rilevato nei principali paesi europei (esclusa la Germania, in linea con l'Italia). A fine 2009 le consistenze di prodotti strutturati detenuti dai risparmiatori italiani erano pari a oltre 180 miliardi di euro, contro valori inferiori di oltre la metà in Francia,Sapgna, Belgio e Regno Unitio. Inoltre fra il 2007 e i 2009 le consistenze di prodotti strutturati sono crescute di oltre il 30% mentre sono rimaste dentenzialenmte staili in tutti i princiapli pesi europei.

La Consob «pone particolare attenzione» sui bond bancari «considerato che nei portafogli degli investitori retail si rileva la presenza di obbligazioni in prevalenza illiquide e talvolta più rischiose dei titoli di Stato senza che tali rischi siano adeguatamente riflessi nel rendimento offerto» - ha spiegato Cardia, nel suo ultimo incontro annuale (leggi l'articolo) con il mercato dopo sette anni alla guida della Commissione. Il peso dei bond bancari sulla ricchezza finanziaria delle famiglie negli ultimi quindici anni é cresciuto dal 2% del 1995 al 10,4% del 2009. L'anno scorso la Consob é intervenuta con una comunicazione che ha consentito di migliorare la liquidità dei bond bancari.

L’articolo continua sotto

Nel 2009 triplicate le sanzioni a Piazza Affari. Provvedimenti per 21 milioni di euro

Sanzioni triplicate a Piazza Affari. Nel 2009, secondo i dati comunicati oggi dalla Consob nella

Cardia: «La Borsa in Italia deve svolgere un ruolo maggiore rispetto a quello attuale» (Infophoto)

Cardia: «La Borsa in Italia deve svolgere un ruolo maggiore rispetto a quello attuale»

«La fiducia dei mercati potrà consolidarsi quando l'Europa si sarà dotata di politiche fiscali e

Borse, dieci anni di dieta sul Pil (Infophoto)

Le Borse dimezzano il peso sul Pil. La finanza "trasloca" su mercati privati e opachi

La Borsa, almeno nei paesi industrializzati dell'Occidente, pesa sempre meno. Sembrerà strano ma, a

La Consob incontra i mercati

La Consob incontra i mercati

Tags Correlati: Consob | Intesa Sanpaolo | Itaila | Italia | Lamberto Cardia | Moody's | Rating |

 

Le sanzioni. Dall'indagine dell'Autorità di vigilanza si evince anche un aumento complessivo delle sanzioni pecuniare rivolte agli intermediari dai 6,5 milioni di euro comminati nel 2008 ai 21 milioni nel 2009.

Il sorpasso dei bond bancari. Nel 2009, infatti, la quota investita in titoli di Stato è scesa dal 18 al 15% circa. Per contro è aumentata la quota di ricchezza investita in obbligazioni (dal 13 al 15% circa), in prodotti del risparmio gestito (dal 12 al 13%) e in polizze assicurative (dal 7 all'8%). I dati confermano, in ogni caso, la forte propensione al risparmio degli italiani con la quota investita in depositi e risparmio postale stabile intorno al 44% della ricchezza finanziaria.

Il confronto europeo. Nel 2009, quindi, gli istituti di credito italiani hanno aumentato l'utilizzo della leva delle famiglie per finanziarsi. Hanno collocato presso la clientela retail obbligazioni per oltre 120 miliardi di euro, contro i circa 112 miliardi nel 2008 (+7% circa). Secondo la Consob, (leggi l'articolo sul'intervento di Cardia) la dipendenza delle banche dai collocamenti retail, è un dato unico nel panorama europeo. I dati di bilancio a fine 2008 mostrano che le banche inglesi e svizzere sono molto dipendenti dai depositi, mentre il ricorso alle obbligazioni è complessivamente contenuto; le banche tedesche, irlandesi e quelle dei paesi bassi (Belgio e Olanda) mostrano una raccolta più diversificata fra depositi, obbligazioni e posizione interbancaria, mentre le banche italiane insieme a quelle tedesche, sono le più dipendenti dalla raccolta obbligazionaria. In particolare, a fine 2008 le banche italiane avevano il più alto rapporto obbligazioni/raccolta totale (38% circa seguite da quelle tedesce 37% e irlandesi 35% e il più alto rapporto obbligazioni depositi/da clientela 67% dopo le banche tedesche 83%. La Germania rappresenta tuttavia un caso particolare - si apprende dal documento della Consob (leggi l'articolo sull'intervento di Cardia) - dato il largo ricorso delle banche tedesche ai cosiddetti covered bond, che di fatto rappresentano una forma particolare di securitization, pur essendo obbligazioni che rimangono a tutti gli effetti nel bilancio delle banche emittenti.

Le famiglie italiane sono le più esposte in Europa ai derivati. La sovraesposizione delle famiglie italiane verso i bond bancari emerge anche dal dato sulla diffusione degli strumenti derivati. Nel 2009, infatti, rileva la Consob la quota investita in prodotti e strumenti finanziari rischiosi è cresciuta dal 38% circa a fine 2008 al 41% per cento circa a fine 2009 contro il 49% a fine 2007. Nel confronto internazionale le famiglie italiane rimangono fra le più esposte ai prodotti strutturati più complessi (cioè prodotti finanziari, quali obbligazioni, fondi e polizze assicurative che includono componenti derivative, covered warrant e certifacates e depositi o altri prodotti bancari con rendimenti agganciati all'andamento di altre attività finanziarie).

Rendimenti dei bond bancari inferiori ai titoli di Stato. L'autorità di vigilanza sui mercati finanziari documenta nella sua relazione che le obbligazioni ordinarie a tasso fisso di banche con rating Moody's Aa1 e Aa2 (cioè con merito di credito superiore o pari a quello della Repubblica italiana, il cui rating Moody's è Aa2) hanno uno spread mediano rispetto ai BTp leggermente inferiore allo zero: spread che si attesta, invece, attorno a 10 punti base per le obbligazioni di banche con rating Aa3; risulta negativo per circa 15 punti base per le obbligazioni di banche con rating Aa3 e per le banche con rating A1 e torna su valori vicini allo zero per le banche con rating A2 e A3. Quest'ultimo dato vale in larga misura per le emissioni delle Bcc. Solo per le banche rating Baa2 lo spread mediano rispetto ai BTp è sensibilmente superiore allo zero (circa 30 punti base).

Per le obbligazioni ordinarie a tasso variabile con merito di credito simile o superiore a quello della Repubblica italiana (Aa1 e Aa2) lo spread mediano rispetto al'Euribor è negativo per circa 20 punti base, mentre è pari a zero per le obbligazioni con rating Aa3; per le obbligazioni con rating inferiore (A1 e A2) tale spread si colloca su un valore negativo di crica 20 punti base, mentre per quelle con rating A3 risulta negativo per circa 10 punti base; per i titoli con rating Baa2 e quelli emessi dalle Bcc lo spread si attesta su valori vicini allo zero.

I dati a fine 2009 mostrano un quandro sostanzialmente similie. Le banche italiane continuano ad avere il più alto rapporto obbligazioni/raccolta (40%) e il più alto rapporto obbligazioni/depositi da clientela, dopo le banche tedesche.

Dietro il boom del ricorso alle obbligazioni da parte delle banche italiane ci sono, rileva la Consob, una serie di fattori. A partire dal mancato sviluppo del sistema privato di previdenza integrativa e dalla scarsa diffusione del risparmio gestito e dei servizi di consulenza finanziaria. Un altro fattore che spiega l'appeal delle obbligazioni bancarie per le famiglie italiane è rappresentato dal sistema fiscale, non solo perché in ambito domestico le obbligazioni hanno un regime agevolato rispetto a quello dei depositi (ritenuta secca del 12,5% contro il 27%) ma anche perché nel panorama internazionale l'Itaila ha uno dei regimei fiscali pi+ù favorevoli sui redditi obbligazionari percepiti dalle persone fisiche (in forma quindi di risparmio amministrato). Nei maggiori paesi europei, infatti, gli interessi derivanti da obbligazini concorrono alla formazione del reddito complessivo e quindi sono tassai all'aliquota marginale del percettore, mentre in Italia i redditi derivanti da interessi sono sotratti all'imposizione progressiva e tassati con un ritenuta a titolo definitivo a una aliquota relataviemnta contenuta.

Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da