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Questo articolo è stato pubblicato il 23 luglio 2010 alle ore 13:40.
I riflettori di Wall Street sono puntati sul "giorno del giudizio" per le banche europee. E' il giorno dei risultati degli stress test e il Wall Street Journal ci apre il suo sito web: l'Europa cerca di rinsaldare la fiducia nel suo sistema bancario, spera di allentare le pressioni dei mercati ancora preoccupati per il debito. E le banche "si reggono forte". "Ci si aspetta che la maggior parte delle banche passino i test – il che potrebbe essere o non essere un buon segno, a seconda che l'esercizio sia considerato o no abbastanza severo", si legge sul WSJ.
Gli interrogativi sul rigore dei test sono insistenti sulla stampa americana, soprattutto dopo l'ottimismo mostrato dagli europei. Il Wsj ricorda che vari esponenti di Grecia, Spagna e Germania hanno ventilato che le principali banche dei loro paesi passeranno il test senza problemi. I test riguardano 91 banche in 20 paesi Ue.
"Finora si sa di una sola banca che abbia fallito il test, la Hypo Real Estate in Germania, ma poiché è già stata assorbita dal governo, i suoi livelli di capitale non sono un problema".
Secondo alcune critiche – continua il quotidiano - questo round di test non è molto migliore di quello dell'ottobre 2009. Allora, le autorità europee diedero "vaghe assicurazioni" che le banche erano sufficientemente capitalizzate. "La crisi fiscale bancaria emersa pochi mesi dopo sembra indebolire questa opinione".
Il WSJ ricorda che critiche analoghe furono rivolte agli stress test fatti dagli Stati Uniti all'inizio del 2009. I test rilevarono che 10 delle 19 grandi banche avevano bisogno di aumenti di capitale per 75 miliardi di dollari. Alla fine, i test contribuirono a calmare le paure sulla solvibilità delle banche, "in parte perché il loro risultato sembrò credibile".
Aspettando i nuovi stress test, i mercati hanno mandato segnali contrastanti. E alla "dissonanza del mercato" hanno fatto eco gli analisti – nota il WSJ - con stime notevolmente diverse sui problemi delle banche europee.
Il New York Times parla dell'attesa ansiosa degli investitori e dei "brontolii" emersi nel settore privato sia per la metodologia che per i timori che le banche più sane siano penalizzate rispetto a quelle più deboli. "I risultati dei test vanno analizzati nel contesto della strategia di prestito e business di ogni banca" afferma Jaime Echegoyen, di Bankinter a Madrid. Concentrarsi sulla dimensione piuttosto che sulla qualità del portafoglio "sarebbe come giudicare un libro dal numero di pagine". Questi commenti – osserva il quotidiano - illustrano le "profonde riserve" dei banchieri sull'esercizio e mostrano quanto sia complesso mettere a punto test credibili e raggiungere un accordo tra le autorità europee.