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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2010 alle ore 13:00.
Le buste paga dei banchieri a capo delle prime 17 banche di Europa e Stati Uniti sono calate del 57% da una media di 14 milioni di dollari nel 2008 a una di 6 milioni nel 2009. Lo rivela un'inchiesta del Financial Times che attraverso Equilar, gruppo specializzato nell'elaborazione dati nell'alta finanza, ha calcolato l'importo complessivo dei ceo dei grandi gruppi bancari comprensivo di bonus e pacchetti azionari.
La grande crisi ha portato, mediamente, a tagli consistenti. Con alcune eccezioni: cinque dei 17 banchieri citati hanno potuto godere di aumenti favolosi. Ad esempio, stipendio di Brady Dougan, capo di Credit Suisse è aumentato del 570% da 2,6 a 17,6 milioni e quello di Joseph Ackermann, numero uno di Deutsche Bank ha avuto un incremento del 553% da 2 a 13,2 milioni di dollari.
Il ceo più pagato è John Stumpf di Wells Fargo (+107%) che ha ricevuto 18.756.172 milioni di dollari nel 2009. Le buste paga di John Varley di Barclays - 81%, da 9,2 a 1,7 milioni e quella di Lloyd Blankfein di Goldman Sachs -98% , da 40,9 milioni a 862mila euro, sono tra quelle che hanno subito i tagli più drastici. In coda alla classifica il vituoso Vikram Pandit, l'amministratore delegato di Citigroup che nel 2009 si è ridotto lo stipendio a un dollaro fino a quando la banca non avesse riconquistato stabilità, che ha ricevuto 128751 dollari e Ken Lewis, il manager di Bank of America che nel pieno della tempesta finanziaria di Wall Street acquisì Merrill Lynch. Lewis che ha ricevuto 32mila dollari per il lavoro svolto nel 2009, il 31 dicembre è andato in pensione con disonore ma con 73 milioni di dollari di buonauscita.
Gli italiani in classifica - La busta paga di Corrado Passera (Intesa Sanpaolo) è aumentata del 18% da 4,47 a 5,29 milioni mentre quella di Alessandro Profumo (Unicredit) è invece calata da 15,97 a 6,01 milioni (-62%). Il quotidiano londinese nei ritratti dei due manager analizza anche la situazione delle banche che gestiscono. Per Ft la stagnazione dell'economia italiana renderà difficile per Intesa aumentare i ricavi , inoltre l'istituto ha debiti in scadenza nei prossimi 12 mesi per 30 miliardi, il più alto ammontare tra le banche occidentali. Giudizio più positivo per Piazza Cordusio e per il suo capitano dai capelli grigi "silver-haired ceo" che ha superato gli stress test e trovato il supporto di soci come Libia e Abu Dhabi, ma la cui forte esposizione sull'Est Europa resta un problema per la profittabilità. (L.B.)