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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2010 alle ore 17:50.
Solo un mese e mezzo fa era un'ipotesi che solo un visionario poteva immaginare. Mark Hurd che prima lascia da dimissionario (per via di uno scandalo a luci rosse) la poltrona di Ceo di Hewlett Packard e poi si insedia nel ruolo di co-Presidente e membro del consiglio di amministrazione di Oracle. Prendendo il posto di Charles Phillips (a sua volta dimissionario) come braccio destro del gran capo Larry Ellison. Invece la combinazione di cui sopra è cronaca e per completare il quadro è pure arrivata notizia (ieri dagli Usa) che Hp ha avviato una causa legale contro Hurd accusandolo di aver «firmato accordi di segretezza che rischia di violare».
La risposta, in puro stile Ellison, è stata lapidaria e pungente: «È un atteggiamento vendicativo. Il board di Hp agisce in totale disprezzo della partnership fra le due aziende, dei clienti comuni, dei loro stessi azionisti e dipendenti». La vicenda che ha scosso il mondo tecnologico americano a Ferragosto presenta quindi strascichi tanto imprevisti e di grande peso (almeno sulla carta) negli equilibri del mercato informatico. Possibile che fra Hp e Oracle si scateni una guerra di posizione che rischia di minare un rapporto che fra le due aziende è stato in passato – vedi l'accoppiata server-database da vendere alle multinazionali - di grande e totale collaborazione?
La mossa della società di Palo Alto, che ha intentato causa ad Hurd presso il tribunale della Contea di Santa Clara in California, appare al momento molto decisa. Troppo alto il rischio di vedersi sfilare dall'ex numero uno segreti commerciali e tecnologici, tanto più che proprio lo stesso Hurd firmò in ben tre occasioni sotto la sua gestione (nel 2008, nel 2009 e nel 2010) accordi di riservatezza finalizzati a proteggere le informazioni più confidenziali e strategiche per il futuro della compagnia. Al tribunale, in buona sostanza, Hp chiede che tali accordi siano rispettati, e precise garanzie.
Di fatto tale presa di posizione implicherebbe concretamente un solo epilogo: Hurd non può lavorare in Oracle e l'eventualità che un'ingiunzione del giudice metta a rischio l'operazione esiste. Eventualità che ovviamente a Ellison piace assai poco. «Hp sta rendendo virtualmente impossibile continuare a lavorare insieme nel mercato It», queste le parole messe nero su bianco in un comunicato e che minacciano di far saltare la storica cooperazione fra le due big dell'informatica statunitense.