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Questo articolo è stato pubblicato il 15 settembre 2010 alle ore 08:33.
La Banca del Giappone (Boj) è intervenuta vendendo yen per la prima volta in sei anni. Questa manovra (venduti 100 miliardi di yen pari a 1,21 miliardi di dollari) ha messo le ali al dollaro indebolendo, come era nelle intenzioni delle autorità nipponiche, lo yen. I mercati finanziari hanno apprezzato la mossa tanto che la Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo del 2,34% dopo aver toccato nel corso della seduta rialzi superiori al 3 per cento.
Hanno brindato alla manovra sul mercato dei cambi in particolare i titoli legati alle esportazioni, settore trainante dell'economia giapponese e decisamente penalizzato da uno yen forte (da settimane, prima della manovra di oggi, viaggiava stabilmente sui massimi degli ultimi 15 anni sul dollaro).
Tra i titoli più evidenza Sharp (+5,19%), Nikon (+4,76%), Sony (+4,1%), Olympus (+3,6%), Toyota (+3,8%) e Canon (+1,8%).
L'intervento ha spinto al rialzo anche l'euro, il dollaro australiano e la sterlina del 2% in seduta contro la valuta giapponese sebbene non sia chiaro se il Giappone abbia comprato altre valute oltre al dollaro.
Il ministro delle finanze Noda ha confermato l'intervento in una conferenza stampa, dicendo che il Giappone si tiene in contatto con le altre autorità all'estero, ma che il Giappone è intervenuto da solo. La Fed e il Tesorodegli Stati Uniti non hanno voluto fare commenti al momento. Successivamente il governatore della Boj, Maasaki Shirakawa ha detto che continuerà a fornire ampia liquidità ai mercati.
Yen obiettivo 85. Lo yen era salito fino a quota 82,87 per dollaro prima dell'intervento, un nuovo massimo di 15 anni, successivamente è sceso di oltre il 2% a quota 84,97. Secondo molti dealer l'intento delle autorità giapponesi è di portare lo yen fin verso 85.