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Il giorno più lungo di UniCredit. La cronaca ora per ora

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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2010 alle ore 11:01.

All'1.15 della mattina del 22 settembre si è conclusa ufficialmente l'era di Alessandro Profumo in UniCredit. A notte fonda è arrivato il tanto atteso comunicato della banca: «Il Cda e Alessandro Profumo - si legge nel testo- hanno, a seguito dell'orientamento maturato dal consiglio, concordato che, dopo 15 anni, è giunto il momento di un cambiamento al vertice del gruppo. Alessandro Profumo ha quindi rassegnato le dimissioni da amministratore delegato, che il Cda ha accettato, ringraziandolo per gli ottimi risultati raggiunti in questi anni». ...

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ieri ha telefonato ai presidenti delle varie Fondazioni bancarie legate a Unicredit e si è detto contrario a «cambi maldestrial vertice»: Un'operazione gestita male che - avrebbe detto ai suoi più stretti collaboratori - «rischia di rivelarsi un salto nel buio proprio nel momento in cui la stabilità è un bene essenziale». Per oggi pomeriggio è stato convocato a Roma il Comitato per la stabilità finanziaria, l'organismo nel quale siedono oltre a Tremonti, il governatore di Bankitalia Mario Draghi, i presidenti di Isvap e Consob, ufficialmente per parlare della situazione dei debiti sovrani. Di sicuro il tema che terrà banco sarà la vicenda Unicredit.

Il Cda ha sottolineato che, sotto la guida del manager, l'istituto «si è trasformato da banca puramente domestica in uno dei principali Gruppi Europei. La capitalizzazione di mercato è cresciuta in questo periodo da euro 1,5 Miliardi a circa euro 37 Miliardi. Anche durante la crisi finanziaria globale, UniCredit ha realizzato utili in ogni trimestre. Con questi risultati e attraverso i progetti in corso quali One4C sono state preparate le condizioni per un futuro di successo sostenibile per il Gruppo».

Riguardo al prossimo futuro, al presidente Dieter Rampl è stato dato «il mandato (..) di identificare e proporre il successore di Profumo nelle prossime settimane» . Di più:«Fino alla nomina di un nuovo amministratore delegato, il Cda - prosegue il comunicato - ha trasferito in via temporanea le deleghe esecutive al presidente Dieter Rampl, che, supportato dai deputy Ceos guiderà il Gruppo».

La giornata più lunga
La notizia dell'uscita di scena di Alessandro il "Grande" da Unicredit era stata già confermata, in serata, dalla moglie Sabina Ratti. «Ci tengo a dirvi che una parte sarà data in beneficenza a Don Colmegna» ha sottolineato la moglie del banchiere. Interrogata sull'entità della cifra globale che andrà all'ormai ex a.d. del gruppo Unicredit, la moglie di Profumo ha detto: «È la cifra che abbiamo letto nelle indiscrezioni (40 milioni), a Don Colmegna andranno due milioni»....

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I tanti dubbi di Tremonti

Un'operazione gestita male, che rischia di rivelarsi «un salto nel buio» proprio in un momento in

Le dimissioni di Profumo, i 40 milioni di buonuscita, i dubbi di Tremonti e una delicata transizione

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L'amministratore delegato di UniCredit è stato sfiduciato dal consiglio d'amministrazione, riunitosi ieri in seduta straordinaria. Nel corso del board, l'operato dell'amministratore delegato uscente sarebbe stato difeso da alcuni consiglieri tra cui il vicepresidente Farhat Bengdara, Governatore della banca centrale della Libia, che ha una quota del 4,988% di UniCredit e da Salvatore Ligresti. Quest'ultimo a margine del patto di sindacato di Mediobanca aveva dichiarato di essere «favorevole alla stabilità» di Piazza Cordusio. Anche la consigliera indipendente Lucrezia Reichlin avrebbe votato a favore di Profumo.

Il cda di Unicredit è terminato dopo circa quattro ore di riunione. Nessuna dichiarazione sull'esito dell'incontro. Visti in uscita dalla sede, tra gli altri, Carlo Pesenti, Lucrezia Reichlin, Antonio Maria Marrocco e Marianna Li Calzi.

Il consiglio di Unicredit, secondo l'Ansa, ha deliberato di dare mandato al presidente Dieter Rampl di offrire ad Alessandro Profumo la risoluzione consensuale del rapporto a precise condizioni con le dimissioni contestuali, confermate. Quanto alle deleghe operative, verrebbero attribuite ai deputy-ceo Roberto Nicastro, Paolo Fiorentino, Sergio Ermotti e Federico Ghizzoni.

La notizia è arrivata al termine di una giornata convulsa in cui le voci e le smentite si sono susseguite fino al colpo di scena delle ultime ore. Fino all'inizio del cda straordinario della banca infatti, sembrava che Alessandro Profumo avesse lasciato l'incarico con una lettera. Alla notizia, uscita nel primo pomeriggio era seguita una smentita ufficiale interpretata come un segno di rispetto formale delle procedure. Il fatto che Alessandro Profumo avesse lasciato la sede di Piazza Cordusio prima dell'inizio del cda era stato interpretato dalle agenzie come il segnale che l'ad avesse già preso la decisione di lasciare. Il ceo non era stato visto neppure all'inizio del cda. In serata però è emerso che l'ad non aveva presentato alcuna lettera di dimissioni. Sul suo nome infatti si sono scontrati aspramente i membri del board.

Profumo non era presente alla discussione ma in riunione con i legali dello studio Bonelli Erede Pappalardo. Lo studio che assiste Profumo nella trattativa per l'uscita dal gruppo. La moglie Sabina Ratti ha raggiunto Profumo in sella ad una Ducati rossa poco dopo che il manager era arrivato nella sede dell'incontro. Si prevede che la riunione prosegua nella notte in attesa degli esiti della riunione straordinaria del consiglio di amministrazione della banca.

La buonuscita di 40 milioni di euro mette l'ex amministratore delegato di Unicredit al top nella classifica per le liquidazioni più ricche a banchieri e manager italiani. Sinora, se dovessero venire confermate le prime cifre filtrate, era stata Capitalia l'azienda italiana che ha distribuito le più consistenti buonuscite degli ultimi anni ai propri manager. Spetta infatti all'ex amministratore delegato dell'istituto di credito romano, Matteo Arpe (30 milioni di euro), e al suo ex presidente, Cesare Geronzi (20 milioni di euro), il primato degli incassi da liquidazione. Sempre in Italia, particolarmente ricca è stata anche la buonuscita di Roberto Colaninno, quando se ne andò dall'Olivetti: all'ex amministratore delegato nel 2001 furono versati 17 milioni di euro (la cifra è tuttavia comprensiva dei compensi per l'attività di chief executive officer di Olivetti-Telecom fino al momento dell'entrata del gruppo Pirelli). Consistente anche la liquidazione di Davide Croff, ex amministratore delegato di Bnl che alla sua uscita dalla banca di Via Veneto prese un bonus di 15,2 milioni di euro. Per Gaetano Mele, invece, l'addio a Rcs ha comportato una buonuscita di 9,6 milioni di euro, mentre a Enrico Bondi dimessosi dalla carica di amministratore delegato di Montedison furono versati 9,2 milioni di euro. Ancora in lire furono invece le liquidazioni da Fiat di Paolo Fresco e Cesare Romiti i quali percepirono, rispettivamente, 11 miliardi e un centinaio di miliardi di lire. All'estero, invece, liquidazione da record è stata quella di Wendelin Wiedeking, dimissionario dalla presidenza del consiglio di amministrazione di Porsche, che a luglio scorso è ammontata a 50 milioni di euro. All'ex numero uno di Gm Richard Wagoner, invece, uscito dal colosso automobilistico nel 2009 è andata una liquidazione di 20 milioni di dollari.

Il «pomo della discordia», che ha fatto esplodere i conflitti interni sulla figura dell'ad della prima banca (per capitalizzazione) italiana, è l'ascesa nel capitale di Unicredit dei soci libici. A più riprese durante l'estate Tripoli ha comprato azioni sia con Central Bank of Libya che con il fondo sovrano Libyan Investment Authority, detenendo fino al 7,58% complessivo. Ecco la cronaca del giorno più lungo del numero uno di Piazza Cordusio.

LA CRONACA DELLA GIORNATA ORA PER ORA
00.41 È «molto positivo» il giudizio di Federico Ghizzoni, uno dei 4 vice amministratori delegati di UniCredit, sull'operato di Profumo, nel giorno dell'addio dell'Ad. Uscendo dalla sede della banca, Ghizzoni si è detto «umanamente dispiaciuto» per l'uscita di Profumo e ha ammesso che gli mancherà: «dopo tanti anni di lavoro insieme è naturale»

00.31 «È la fine di un'era ma Unicredit va avanti grazie al lavoro di tutti e soprattutto di Alessadrno». Lo ha affermato il vice Ceo di Unicredit, Paolo Fiorentino, lasciando la sede della banca dove si trovano ancora l'ex a.d Alessandro Profumo e il presidente Dieter Rampl

23.36 L'ex amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, è tornato nella sede della banca in Piazza Cordusio. Il banchiere, a bordo di un'utilitaria, sedeva accanto al guidatore, parlando al telefono. Sul volto i segni della stanchezza al termine di una lunga giornata.

23.31 «Siamo serenissimi» anche se siamo stati sottoposti a «un notevole stress». Così la moglie di Alessandro Profumo, Sabina Ratti, descrive l'epilogo dell'esperienza del marito alla guida di Unicredit. «Comunque - ha aggiunto la Ratti lasciando lo studio legale Erede Bonelli Pappalardo - non è la fine del mondo. Non c'è mica solo Unicredit».
«Non fatemi dire altro», ha poi aggiunto.

22.38 Il consiglio di Unicredit ha deliberato all'unanimità col solo voto contrario della consigliera Reichlin di dare mandato al presidente Dieter Rampl di offrire ad Alessandro Profumo la risoluzione consensuale del rapporto a precise condizioni con le dimissioni contestuali entro la mezzanotte di oggi. Se non le accetterà il Cda ha già deliberato la revoca delle deleghe attribuendole al presidente e risolvendo il rapporto con l'a.d. Lo apprende l'ANSA.

22.35 Terminato il cda di Unicredit dopo circa quattro ore di riunione. Nessuna dichiarazione sull'esito dell'incontro. Visti in uscita dalla sede, tra gli altri, Carlo Pesenti, Lucrezia Reichlin, Antonio Maria Marrocco e Marianna Li Calzi.

21.45 Il consigliere Salvatore Ligresti ha lasciato la sede del cda di Unicredit che, secondo quanto risulta a Radiocor, é alle battute finali.

21.21 «Ritengo che si troverà una soluzione condivisa per UniCredit che passerà per l'uscita di Profumo». È la previsione di Giovanni Puglisi, presidente della Fondazione Banco di Sicilia, uno dei soci di Piazza Cordusio, mentre è in corso il Cda per valutare le dimissioni dell'amministratore delegato. «Sangue non ne scorrerà» assicura Puglisi all'ANSA.

21.15 Il governatore della Banca Centrale libica e vicepresidente di UniCredit, Farhrat Omar Bengdara, è uno dei primi consiglieri a lasciare la banca di piazza Cordusio, dove è in corso un consiglio di amministrazione straordinario sui vertici. È uscito in auto e non ha rilasciato alcuna dichiarazione.

20.44 Scontro all'interno del Cda di Unicredit sulle dimissioni dell'amministratore delegato Alessandro Profumo. All'interno del cda, riferisce una fonte qualificata all'ANSA, ci sono consiglieri che si oppongono all'addio del banchiere. I toni, a quanto si apprende, sarebbero molto accesi

Ore 20.10. Prende corpo la tesi secondo cui le dimissioni del ceo di UniCredit non sarebbero state presentate e il futuro della guida della banca sarebbe ancora in bilico.

Ore 18.26. Prende il via la riunione straordinaria del consiglio di amministrazione di UniCredit con all'ordine del giorno le determinazioni inerenti l'amministrazione e la direzione della banca e i rapporti con il top management. Alessandro Profumo, che aveva lasciato la sede della banca verso le 15, non è stato visto rientrare. Visti all'ingresso in piazza Cordusio il presidente Dieter Rampl, i vice presidenti Luigi Castelletti, Fabrizio Palenzona, Vincenzo Calandra Buonaura e Farhat Omar Bengdara, i consiglieri Franz Zwickl, Francesco Giacomin, Donato Fontanesi, Marianna Li Calzi, Lucrezia Reichlin e Salvatore Ligresti.

Ore 17.30. Il titolo UniCredit chiude la giornata a Piazza Affari con un ribasso del 2,11% una giornata contrastata.

Ore 17.00 «Mi pare che quanto è successo abbia un significato evidente». Commenta con queste parole Dino De Poli, presidente della Fondazione Cassamarca, azionista dell'istituto di Piazza Cordusio, le dimissioni dell'ad di UniCredit, De Poli era stato tra coloro che in questi mesi avevano ripetutamente segnalato il «disagio» delle Fondazioni per la scarsa considerazione che questi soci, a loro dire, avevano da Profumo. «Adesso - aggiunge il patron di Cassamarca - si nominerà un nuovo amministratore delegato e ognuno farà la
propria parte».

Ore 16.45. È arrivato nella sede di Unicredit Farhat Omar Bengdara, Governatore della Banca centrale Libica azionista con il 4,98 per cento dell'istituto. È la prima volta che Bengdara, vice presidente di Piazza Cordusio, viene visto varcare la sede della banca per un consiglio di amministrazione.

Ore 16.45.Tarak Ben Ammar ha detto «di non credere» che i libici possano irritarsi per la vicenda di Alessandro Profumo. A chi gli chiedeva quale possa essere l'atteggiamento di un qualsiasi investitore di Unicredit davanti a tutto questo rumore, uscendo dalla sede di Mediobanca, ha risposto: «non si preoccupa».

Ore 16.25. L'Ansa dà la notizia che l'amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo lascia l'incarico. È quanto indicherebbe il banchiere in una lettera al Cda.

Ore 15.35. Voci di accordo per le dimissioni dell'a.d. di Unicredit, Alessandro Profumo. L'intesa, secondo quanto risulta a Radiocor, non è ancora stata firmata dal manager ma l'accordo sarebbe stato ormai raggiunto. La banca smentisce che Profumo si sia già dimesso in vista del cda straordinario delle 18.

Ore 15.27. Profumo lascia sede Piazza Cordusio, nessuna dichiarazione.

Ore 15.00. UniCredit smentisce ufficialmente al momento le dimissioni dell'amministratore delegato Alessandro Profumo. Lo riferiscono fonti della banca dopo le voci circolate a riguardo e ricordano che qualsiasi decisione dovrà essere ratificata dal cda.

Ore 14.43. C'è l'accordo per le dimissioni dell'ad di UniCredit, Alessandro Profumo. L'intesa, secondo quanto risulta a Radiocor, non é ancora stata firmata dal manager ma l'accordo é stato ormai raggiunto.

Ore 14.30. Salvatore Ligresti è «favorevole alla stabilità» in UniCredit. Così il patron di Premafin, socio e consigliere di UniCredit, ha risposto a chi chiedeva di commentare l'eventualità che Alessandro Profumo si dimetta da amministratore delegato di Unicredit.

Ore 14.00 Il titolo di UniCredit, nel momento in cui si sono divulgate le voci di possibili dimissioni di UniCredit prima del Boar, ha virato decisamente verso il basso.

Ore 14.00. Sono ore febbrili ai piani alti di UniCredit. In corso fin dal mattino, secondo fonti ben informate, si susseguono gli incontri tra avvocati delle parti per definire l'uscita dell'amministratore delegato, Alessandro Profumo, prima del cda straordinario, in programma alle 18.00.

Ore 13.55. Dalle ultime indiscrezioni (fonte Reuters) Rampl riceverà un mandato di tre settimane per trovare un ad esterno, in sostituzione di Profumo.

Ore 13.44. Secondo quanto ha appreso l'Apcom, Alessandro Profumo, al termine di una mattinata di riunioni in piazza Cordusio, andrà verso le dimissioni senza passare per una "conta" nel consiglio di amministrazione previsto per il tardo pomeriggio. Secondo altre fonti, invece, Profumo sarebbe pronto a dare battaglia. È il sintomo dell'incertezza della giornata.

Ore 13.13. «Tutte le relazioni tra la Libia e Unicredit sono gestite dalla banca centrale libica». Lo ha precisato il numero uno del fondo sovrano Lybian Investment Authority, Mohammed Layas. Sia la banca centrale che il fondo sovrano libico detengono quote nell'istituto italiano.

Ore 12.58. Secondo quanto risulta a Radiocor l'accordo per evitare lo scontro in consiglio di amministrazione di UniCredit é in arrivo. La mattinata di riunioni e incontri sta dando buoni frutti e ora sono coinvolti anche avvocati di studi ben conosciuti.

Ore 12.13. La Consob monitora il titolo UniCredit in Borsa minuto per minuto e ha esteso l'analisi anche all'operatività delle sedute passate per valutare eventuali movimenti speculativi, alla luce di quanto emerso ieri e nel fine settimana sullo scontro al vertice del gruppo. L'autorità di controllo sul mercato è in contatto sia con la banca di Piazza Cordusio sia con Borsa Italiana, cui spetta la decisione di un'eventuale sospensione delle azioni in Borsa. Tuttavia uno stop - viene fatto notare - non avrebbe senso oggi perchè l'incertezza sul destino dell'amministratore delegato Alessandro Profumo crea paradossalmente una situazione di parità informativa.

Ore 11.52. Dieter Rampl, il presidente di UniCredit, non é presente al cda di Mediobanca, di cui é vice presidente. In una giornata cruciale per la governance di UniCredit, Rampl non ha lasciato la sede dell'istituto di Piazza Cordusio dove é giunto di prima mattina e non é quindi fra i consiglieri presenti in Piazzetta Cuccia, dove il board é in riunione per esaminare i conti annuali.

Ore 11.19. Il sindaco di Verona, Flavio Tosi, intervistato da Radio24 sottolinea che Profumo si è comportato come un custode infedele. «Se ti trovi dalla sera alla mattina qualcuno in casa e nessuno ti ha avvisato e qualcuno lo sapeva è come se tu avessi il custode di casa tua che ti fa entrare uno senza avvisarti: più o meno quello che è successo in UniCredit». Tosi ha poi aggiunto ai microfoni di Radio24. «Fermare i libici al 5%. Quello che avevamo evidenziato come problema territoriale è anche un problema bancario e finanziario. Mi occupo di politica e non faccio il banchiere ma far entrare dei soci come Gheddafi ed i libici vuol dire far entrare dei soci che potrebbero non fare gli interessi di Verona e del Veneto».

Ore 10.58. Il titolo riduce ancora le perdite e cede lo 0,88 per cento. Sostenuti anche i volumi: ad ora sono stati scambiati oltre 193 milioni di pezzi pari all'1% del capitale a fronte di una media giornaliera dell'ultimo mese di 280.660 milioni.

Ore 10.48. A Piazza Affari il titolo continua a perdere ma recupera rispetto al ribasso di apertura. Cede l'1,44% a 1,92 euro. «Se Alessandro Profumo decidesse di rassegnare le dimissioni - sottolinea in un daily report Banca Leonardo - ci aspettiamo un periodo di vuoto nella leadership, una lotta interna per la riassegnazione del potere e incertezza strategica con il rischio di più influenze politiche nelle decisioni di business». Equita Sim invece ha tagliato a "hold" il suo giudizio, e Goldman Sachs, che mantiene il consiglio "buy", ha però tolto il titolo dalla sua lista "convinction buy".

Ore 9.20. «Pesante regressione del mercato finanziario italiano a una decina di anni fa. È in gioco l'indipendenza del sistema bancario dalla politica e comunque l'indipendenza di fare banca da logiche che nulla hanno a che fare con l'esercizio dell'attività finanziaria. Questo é in gioco con il rischio delle dimissioni Profumo». Matteo Colaninno, deputato del Pd, prende le difese dell'ad di UniCredit nel corso della trasmissione Nove in punto di Oscar Giannino su Radio 24. «Le Fondazioni facciano i lori interessi e quelli del territorio, ma la governance di una banca deve presidiare l'indipendenza di una banca». Sull'uscita di Profumo dall'istituto aggiunge: «L'alternativa a questo punto non é solo quella di perdere uno dei migliori manager italiani, ma é quella di far tornare indietro agli anni ante novanta il sistema bancario italiano dove c'era la politica che entrava nelle banche, con il risultato che le banche non avevano né la stessa attrattività rispetto agli investitori che hanno oggi, né la stessa redditività. A me interessa che non ci sia il politico di turno che dica a un amministratore delegato a chi dare gli affidamenti».

9.10. Visti entrare nella sede di piazza Cordusio anche il vicepresidente vicario Luigi Castelletti, espressione della Fondazione Cariverona e il vicepresidente Vincenzo Calandra Bonaura che rappresenta i bolognesi di Carimonte. Tra i consiglieri tedeschi é già arrivato a Milano Franz Zwickl.

Ore 9.05. Il titolo Unicredit apre in Borsa con un calo del 3,8 per cento.

Ore 8.56. Alessandro Profumo fa il suo ingresso nela sede di Piazza Cordusio. Il manager ha evitato l'incontro con i giornalisti scendendo dalla macchina e infilandosi rapidamente in un ingresso diverso da quello principale dove tutti lo aspettavano. In Piazza Cordusio hanno fatto il loro ingresso anche i vice ad Roberto Nicastro e Sergio Ermotti e Vincenzo Calandra Buonaura, uno dei quattro vice presidenti.

Ore 8.30. Dieter Rampl, arriva in Piazza Cordusio. Ai giornalisti che gli hanno chiesto se fosse già pronto il nome per la sostituzione dell'amministratore delegato Alessandro Profumo ha fatto segno di non voler commentare. Subito dopo Rampl è arrivato anche il vice ceo, Paolo Fiorentino.

Ore 7.20. L'amministratore delegato di UniCredit, Alessandro Profumo, rassegnerà le dimissioni dopo il consiglio di amministrazione straordinario dell'istituto. Lo scrive il quotidiano tedesco Financial Times Deutschland, che cita fonti bene informate.
Il giornale ritiene inoltre «probabile» che il cda non nominerà un sostituto di Profumo, ma che la poltrona verrà affidata ad interim al presidente di UniCredit, Dieter Rampl.
Anche secondo il quotidiano Handelsblatt, Profumo rassegnerà le dimissioni oggi

Ore 7.05. Il successore di Alessandro Profumo dovrebbe essere scelto prima di Natale, nel frattempo Dieter Rampl dovrebbe assumere il doppio ruolo di presidente e amministratore delegato. Questo lo scenario prospettato dal Financial Times in un lungo articolo dedicato alla «principale banca italiana per patrimonio».

Ore 7.00. Secondo fonti libiche il presidente di UniCredit, Dieter Rampl sapeva dell'operazione con cui il fondo libico Lia (Lybian investment authority) ha aumentato la sua partecipazione al 2,594% lo scorso 31 agosto. La notizia è stata ufficializzata lunedì dalla Consob, tra le comunicazioni relative alle partecipazioni rilevanti. Con l'incremento della partecipazione della Lia, la quota di UniCredit in portafoglio agli investitori di Tripoli sale complessivamente al 7,58%. Rampl dice di non aver ricevuto comunicazioni sull'operazione.

Il timore dei gestori è l'abbraccio della politica (di Vittorio Carlini)

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