Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 05 ottobre 2010 alle ore 09:34.
Il Dow Jones sale dell'1,78% a 10.942,83 punti, Il Nasdaq avanza del 2,36% a 2.399,83 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso del 2,07% a 1.160,57 punti. Sugli scambi ha influito positivamente il dato dell'indice Ism, diffuso alle 16 (ora italiana) che monitora l'andamento del comparto dei servizi negli Stati Uniti. A settembre è salito più del previsto a 53,2 punti da 51,5 punti di agosto. Le previsioni erano per un rialzo a 52 punti.
A generare ottimismo sui mercati la decisione a sorpresa della Banca centrale del Giappone di tagliare i tassi di interesse praticamente a zero e cercare di acquistare titoli di Stato con l'obiettivo di rilanciare la barcollante economia giapponese. Gli analisti ritengono che la Federal Reserve potrebbe seguire l'esempio e varare ulteriori misure di stimolo. A spingere i listini anche i dati sulle performance nel settore dei servizi del mese scorso, in crescita per il nono mese consecutivo.
Chiusura in deciso rialzo anche per le Borse europee, dopo una mattinata contrastata.L'inversione di tendenza è seguita al giudizio positivo espresso da Moody's sugli sforzi della Grecia nel riformare le sue finanze pubbliche. I listini del Vecchio Continente hanno chiuso con rimbalzi vicini a 2 punti percentuali. L'indice Ftse Mib ha terminato con un progresso del 2,09%, a 20.510 punti, mentre l'All Share sale dell'1,97%. In evidenza i titoli bancari, i cementi, Telecom, Cir e Fonsai.
A Piazza Affari. Spicca ancora la "galassia Ligresti". Dopo i movimenti di Vincent Bolloré nell'azionariato di Premafin, vola Fondiaria-Sai, con gli acquisti che premiano anche Milano Assicurazioni. Tra i titoli a minor capitalizzazione in luce anche Coin in seguito alle conferme dell'interessamento di Apax, Carlyle e Clessidra. Tra i gruppi principali, sempre molto bene Ubi Banca, Cir, Mediolanum e UniCredit . Forti anche Telecom Italia e Intesa Sanpaolo. Cauti i difensivì Snam Rete Gas e Terna.
Super euro. La divisa continentale ha superato quota 1,38 dollari salendo ai massimi da otto mesi e mezzo. La moneta europea passa di mano a 1,3798 dollari, dopo aver toccato un massimo di 1,3812 dollari, sulla scia della mossa a sorpresa della BoJ.
Record dell'oro. Intanto questa mattina l'oro ha aggiornato, sul mercato dei future, il record a 1.339 dollari l'oncia. A dare propellente al metallo sono le crescenti incertezze sui conti pubblici di alcuni Paesi dell'Eurozona, (stamani Moody's ha messo sotto osservazione con implicazioni negative il rating irlandese), una brusca accelerazione al ribasso del dollaro (fino a 1,3758 sull'euro) e alcuni acquisti di ordine tecnico. Da inizio anno l'oro si è apprezzato di quasi il 22 per cento. Sale anche l'argento al record da 30 anni: la sua quotazione è cresciuta a 22,18 dollari l'oncia.