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Questo articolo è stato pubblicato il 04 ottobre 2010 alle ore 08:33.
Chiusura in calo per Wall Street. Il Dow Jones ha perso lo 0,87% a 10.735,91 punti, il Nasdaq ha ceduto l'1,11% a 2.344,52 punti mentre lo S&P 500 è arretrato dello 0,80% a 1.137,02 punti. I listini sono stati penalizzati dal downgrade subito da Microsoft e dal rialzo del dollaro, che hanno spinto gli investitori ad incassare i profitti di settembre. Dopo la chiusura della piazza americana, l'euro è scambiato a 1,3687 dollari.
Goldman Sachs in mattinata ha deciso di abbassare il rating su Microsoft, indicando tra le cause le vendite del colosso, che si stanno riprendendo troppo lentamente dalla crisi, e la competizione di tablet che non utilizzano software Microsoft. Ha frenato i listini anche il rafforzamento del dollaro sull'euro: la moneta unica subisce ancora l'instabilità fiscale di Grecia, Irlanda e Portogallo.
Avvio di settimana negativo anche per la Borsa di Milano, con il FTSE Mib che ha archiviato la giornata in calo dell'1,47% a 20.090 punti e il FTSE IT All Share che ha ceduto l'1,36% a 20.715 punti. Piazza Affari si è aggiudicata oggi la maglia nera tra le borse europee, complici le decise flessioni dei titoli del comparto finanziario e di Fiat. Il mercato, in rosso già in mattinata, ha ulteriormente ripiegato dopo la diffusione del dato peggiore delle attese sugli ordini all'industria negli Usa in agosto; nessuna reazione alle indicazioni positive sul mercato immobiliareo.
Chiusura in leggera flessione anche per la Borsa di Tokyo , con l'indice Nikkei che ha perso lo 0,25% a 9.381,06 punti. Gli investitori preferiscono restare ai margini, a fronte della forza dello yen e della possibilità che la BoJ decida nella riunione del suo comitato di politica monetaria, in corso oggi e domani, di allentare la propria politica del credito. Ad appesantire il mercato azionario giapponese soprattutto i titoli finanziari, a causa del timore che il sistema bancario nipponico debba pensare a ricapitalizzare a breve per rispettare le nuove regole mondiali del settore. In questo quadro, il gruppo finanziario Mizuho è scivolato del 5,88%, Sumitomo Mitsui e Nomura holdings del 2,90%. Bene invece i marchi dei motori Suzuki e Mazda, cresciuti rispettivamente del 2,43% e dell'1,99%.