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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2010 alle ore 08:42.
La fiducia dei consumatori americani, misurata dal Conference Board, è salita a 50,2 punti in ottobre da 48,6 in settembre. Il dato è lievemente migliore delle attese degli analisti che si attendevano una lettura a quota 50 punti. Il giudizio sulle attuali condizioni di business è salito nel mese a 23,9 punti da 23,3 in settembre mentre l'indice delle attese per l'andamento delle attività nei prossimi sei mesi é passato a 67,8 punti da 65,5 trenta giorni fa.
«La valutazione da parte dei consumatori dell'attuale stato dell'economia é rimasto relativamente stabile - ha detto il capo-economista del Conference Board Lynn Franco - primariamente a causa delle condizioni del mercato del lavoro che devono ancora migliorare in misura significativa».
Segnali contrastanti invece dal settore immobiliare americano. Dopo il sorprendente aumento del 10% delle compravendite di case esistenti fatto registrare a settembre, arriva prima dell'apertura degli scambi a Wall Street il dato in chiaroscuro sui prezzi delle case nelle 20 principali città degli Stati Uniti: aumentati ad agosto dell'1,7% annuo ma calati su base mensile dello 0,2%.
I prezzi delle prime 10 città degli Stati Uniti sono invece cresciuti del 2,6% annuo a fronte di una flessione dello 0,1% su base mensile. Su base destagionalizzata i prezzi sono invece calati dello 0,3% su mese per quanto riguarda le prime 20 città e dello 0,2% per le prime 10.
Il dato influisce positivamente sulle contrattazioni in Borsa. A Wall Street con Dow Jones, Nasdaq ed S&P500 riducono le perdite così come le Borse europee che riducono le perdite di giornata e chiudono in leggero ribasso. A Milano il FTSE Mib e il FTSE IT All Share cedono circa lo 0,3%. Il Dax30 di Francoforte perde lo 0,38% mentre il Cac40 di Parigi e il FTSE 100 di Londra lasciano rispettivamente lo 0,45% e lo 0,68%.
A Piazza Affari continua a perdere terreno Banco Popolare (-1,6%) all'indomani dell'annuncio dell'aumento di capitale da 2 miliardi per rafforzare il proprio patrimonio. Gli analisti hanno puntato l'indice sull'entità dell'operazione, di poco inferiore alla capitalizzazione di Borsa dell'istituto. Debole Banca Mps, nonostante la banca senese abbia smentito di avere allo studio aumenti di capitale. Più contenuti i cali di Banca Popolare di Milano e Unicredit. Il titolo peggiore del Ftse Mib è Azimut -4,65% che risente dei conti trimestrali in calo. Del settore del risparmio gestito vanno male anche le Mediolanum (-2,5%).