Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2010 alle ore 09:29.
Accordo fatto. In tempi record Groupama e la famiglia Ligresti hanno raggiunto un'intesa per l'ingresso della compagnia assicurativa francese nel capitale di Premafin con il 17%. Per ora Fondiaria-Sai e la Milano restano fuori dal riassetto, bollato dai francesi come investimento finanziario, e i Ligresti conservano le redini della cassaforte. Ma la situazione è congelata solo per due anni, poi si vedrà.
L'annuncio è stato dato ieri dopo le anticipazioni pubblicate da Il Sole 24 Ore e ha visto i titoli della galassia Ligresti spiccare il volo. In primis la holding che ha chiuso in rialzo dell'8,37% a 1,075 euro, mentre Fondiaria-Sai è salita del 5,89%, e Milano Assicurazioni del 3,40%. Il patto storico è stato finalizzato in soli tre giorni, a partire da un consiglio di amministrazione della compagnia francese che si è tenuto lo scorso 27 ottobre e che ha deliberato la proposta di ingresso tramite aumento di capitale. Il giorno dopo, in occasione dell'assemblea Mediobanca, il direttore finanziario di Groupama, Christian Collin, ha presentato l'offerta alla famiglia che, dopo un breve summit interno, ha detto sì.
Groupama al 17%. I termini dell'accordo prevedono che, una volta ottenuta da Consob l'esenzione dall'Opa e dall'Antitrust il via libera, Premafin metta in agenda un aumento di capitale da complessivi 225,7 milioni. Di questi, una parte sarà riservata a Groupama che rileverà i diritti d'opzione dal patto di sindacato che governa la finanziaria, ossia dalla famiglia Ligresti, a un prezzo di 0,14 euro a diritto per un corrispettivo di 30 milioni. Ciò permetterà ai futuri soci di Oltralpe di sottoscrivere fino a 105 milioni di nuove azioni della holding a 1,1 euro a titolo, per un controvalore di 115,7 milioni e una spessa complessiva di 145 milioni. Si tratta di un valore decisamente a premio rispetto al nav, considerato che già a 1 euro la finanziaria trattava al 300% dei suoi asset. Quanto al fronte societario, la manovra ridisegnerà completamente l'assetto azionario della holding con la famiglia Ligresti che scenderà al 34,18% del capitale ordinario e Groupama che salirà al 17,09%. Quota, definita «di minoranza», che nel caso in cui il mercato non assorbisse integralmente l'inoptato (UniCredit dovrebbe far parte del consorzio di garanzia) potrebbe salire al 20%. Prima che tutto ciò accada sarà però necessario che arrivi il via libera del consiglio di amministrazione di Premafin all'aumento di capitale, il cda ha già una delega per una ripatrimonializzazione fino a 400 milioni con scadenza 2011. Il board per l'iniezione di liquidità dovrebbe tenersi dopo metà novembre. Appare poi molto probabile un aumento di capitale anche per FonSai che verrà deciso in base ai coefficienti patrimoniali e all'adeguatezza ai requisiti Isvap. Quanto a Vincent Bollorè, apripista per l'accordo con Groupama, sottoscriverà l'aumento per la quota del 5%.