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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2010 alle ore 10:36.
L'Irlanda sta per accettare un prestito dalla Unione europea e dal Fondo Monetario internazionale che potrebbe ammontare a decine di miliardi di euro. Lo ha affermato il governatore della Banca centrale irlandese, Patrick Honohan. «L'intenzione e le aspettative sono, sia dalla loro parte che dalla mia, che i negoziati o le discussioni siano effettive e che via sia un prestito disponibile e utilizzabile se necessario». «Stiamo parlando di cifre significative... 10 miliardi? Sì, anche se in questa fase é impossibile essere precisi», ha detto Hohohan parlando alla rete televisiva statale Rte.
L'impatto si fa sentire in Borsa e sui prezzi dei cds, i contratti che assicurano sul default di Dublino, scesi dopo settimane di tensione. La notizia arriva dopo giorni di resistenza da parte delle autorità di Dublino che stanno negoziando con Fmi e Unione europea.
Intanto iniziano a circolare i dati sull'esposizione delle principali banche europee. Il settimanale Der Spiegel ha calcolato che le banche tedesche sono esposte per un totale di 138 miliardi di dollari. Il gruppo delle tedesche è capeggiato da Hypo Real Estate con 10,3 miliardi di dollari. Tra le banche che più dovrebbero preoccuparsi, secondo un report di Morgan Stanley, c'è Royal Bank of Scotland che ha prestiti nel paese per 51,9 miliardi di sterline.
Limitata l'esposizione di Unicredit: circa 80 milioni secondo i dati raccolti in occasione degli stress test europei. Dati che fanno dire al ceo Federico Ghizzoni, amministratore delegato di UniCredit, di «non essere preoccupato per la vicenda» se non per «gli effetti indiretti sui mercati con un aumento della volatilità e un allargamento degli spread».
Intanto le notizie sul probabile salvataggio dell'Irlanda si fanno sentire sulle quotazioni dell'euro. La moneta unica riprende a salire siorando gli 1,36 dollari in avvio, a 1,3593 contro 1,3534 delle ultime quotazioni di ieri. Valicata, per poco, la soglia di 1,36$ fino a un massimo di 1,3612. Il dollaro resta stabile contro lo yen a 83,21, invariato da ieri, mentre l'euro recupera anche sulla divisa giapponese a 113,12 da 112,56 delle ultime battute di mercoledì in Europa. (An. Fr.)