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Per gli irlandesi il premier Brian Cowen è un «biffo». Trichet: urgente salto di qualità nel patto di stabilità

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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2010 alle ore 11:58.

Il governatore della Banca centrale irlandese conferma il piano di salvataggio Ue-Fmi. A Dublino si tratta per mettere a punto l'entità (si parla di 80 miliardi di euro) e le modalità dell'intervento favore degli istituti di credito irlandesi. Secondo il Financial Times uno dei punti dirimenti è la tassazione alle imprese, che Dublino non vuole incrementare dall'attuale 12,5%. «Abbiamo bisogno di qualche forma di assistenza dall'esterno», ha comunque ammesso per la prima volta il ministro delle finanze, Brian Lenihan.

Dal canto suo, il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, ha sottolineato che è «sempre più urgente» un salto di qualità in Europa nella governance delle politiche economiche e fiscali. Il presidente della Bce ha ricordato che il Consiglio direttivo di Eurotower ha «costantemente richiamatola politica ad applicare con severità, garantire erafforzare la governance economica e di bilancio dell'Eurozona». Le lezioni impartite dalla recente crisi finanziaria sono «profonde» e la situazione attuale è ancora «molto problematica», ha detto ancora Trichet, aprendo la Conferenza monetaria che la Banca centrale tiene ogni due anni.

Il soprannome 'Biffo' gli è rimasto appiccicato al premier irlandese Brian Cowen. Sta per «Big ignorant fellow from Offaly», la zona rurale dalla quale proviene. Lui risponde sempre con un'alzata di spalle. Per quanto lo riguarda - dice - Biffo è l'acronimo di «Beautiful intelligent fellow from Offaly». Le molte critiche alle sue origini, alle sue decisioni e anche al suo aspetto non scalfiscono la corazza del Taoiseach. «La politica non è un concorso di bellezza», taglia corto.

Con la crisi che travolge l'ex Tigre Celtica però le critiche si fanno più taglienti e difficili da ignorare. La popolarità di Cowen è andata crollando da quando è diventato Taoiseach nel 2008 e la sua notevole fortuna in politica sembra essersi esaurita proprio nel momento in cui ha ottenuto l'incarico al quale ambiva. Prima di allora la carriera di Cowen era stata tutta in ascesa: laureato in legge e proveniente da una famiglia legata al partito Fianna Fail da generazioni, era stato eletto al Parlamento nel 1984, diventando a 24 anni il più giovane deputato di Dail Eireann. Schieratosi dalla parte di Albert Reynolds nella battaglia per la leadership del partito, era stato da lui ricompensato con l'incarico di ministro del Lavoro a soli 32 anni, conquistandosi una reputazione come politico battagliero con un piglio retorico degno di Cicerone.

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Nel 1998 Cowen era diventato poi ministro degli Esteri, giocando un ruolo di primo piano nei negoziati di pace in Irlanda del Nord, nella presidenza di turno della Ue e nell'ingresso dell'Irlanda nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Nel 2004 poi la nomina a ministro delle Finanze, tradizionalmente l'anticamera dell'ascesa a premier. Erano i tempi del boom irlandese, dell'economia in forte crescita, della tigre celtica che ruggiva senza alcun timore del futuro. Cowen diventò famoso per la generosità dei suoi budget, definiti dei "regali": riduzioni delle tasse, aumenti delle pensioni e dei sussidi statali, forti incrementi della spesa pubblica. Una meraviglia, finché non è drammaticamente finita la festa.

L'accusa che viene mossa più frequentemente a Cowen oggi è di avere tardato a rendersi conto della gravità della crisi economica e finanziaria e di non avere agito in tempo per ‘raffreddare' il surriscaldato mercato immobiliare che tanti problemi ha creato. Come nel caso dell'ex premier britannico Gordon Brown, le sue decisioni da ministro delle Finanze vengono riesaminate alla luce della crisi e giudicate molto severamente. Il clamoroso No degli irlandesi nel referendum sul Trattato di Lisbona nel 2008 è stato visto come una protesta contro Cowen, che si era fortemente battuto per il Sí (pur sollevando una polemica con la sua candida ammissione di non avere letto il Trattato).

Le elezioni dello scorso anno hanno fortemente ridotto la maggioranza di Fianna Fail e da allora il Governo ha operato in stato di crisi permanente, navigando a vista per superare la tempesta economica ma seguendo un percorso lineare. Di fatto, Cowen ha con molta determinazione e coraggio politico fatto marcia indietro, tagliando drasticamente la spesa pubblica e avviando un regime di austerità per limitare i danni. Sono pochi a prevedere che "Biffo", diventato suo malgrado premier nel momento piú difficile della recente storia dell'Eire, possa restare al vertice della politica irlandese molto a lungo.

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