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Finanza e Mercati In primo piano

Borse in netto rialzo grazie al mercato immobiliare e ai consumi Usa

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Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2010 alle ore 08:31.

Le borse europee strappano al rialzo e chiudono sui massimi della giornata, complice l'andamento positivo di Wall Street e il balzo a sorpresa a ottobre dell'acquisto di case negli Stati Uniti. I listini hanno superato dunque con slancio l'iniziale delusione suscitata dalle dichiarazioni di Trichet, da cui si aspettavano l'adozione di misure extra contro la crisi e non solo il rinvio del programma di acquisto bond.

Alla chiusura il Cac40 di Parigi guadagna il 2,12%, il Dax30 di Francoforte l'1,32% e il FTSE 100 Londra il 2,22%. Netto il balzo di Madrid che segna un +2,78% in una giornata segnata dal buon esito dell'asta di titoli pubblici spagnoli. A Piazza Affari FTSE Mib guadagna il 2,49% e FTSE IT All Share il 2,51%. Chiusura in rialzo anche per Wall Street. Il Dow Jones ha guadagnato dello 0,95% a 11.362,41 punti, il Nasdaq è avanzato dell'1,17% a 2.579,35 punti mentre lo S&P 500 ha messo a segno un progresso dell'1,28% a 1.221,53 punti.

Il petrolio ha terminato le contrattazioni a New York in aumento, al massimo in due anni, dopo il rialzo delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione e le decisioni della Bce. I contratti con scadenza a gennaio hanno finito a 88 dollari al barile, in rialzo di 1,25 dollari, l'1,4%, rispetto alla chiusura di mercoledì.

La giornata è stata volatile. Dopo una mattinata positiva infatti i listini sono scivolati in ribasso a metà giornata per l'incremento sopra le attese delle richieste settimanali di sussidi Usa e le dichiarazioni di Trichet, il quale non ha voluto commentare le indiscrezioni relative alla possibile adozione da parte dell'istituto centrale di misure extra contro la crisi. Gli indici hanno bruscamente virato al ribasso ma poi si sono migliorati sui dati immobiliari.

I dati macro americani
Negli Stati Uniti - ha reso noto dall'Associazione nazionale degli agenti immobiliari - i compromessi per l'acquisto di case sono aumentati del 10,4% a ottobre. Il dato é migliore delle attese degli analisti, che avevano pronosticato un calo dell'1,5%. Su base annua, tuttavia, il dato risulta ancora in flessione del 20,5% inferiore a quello dell'ottobre 2009. I listini, Wall Street in testa, hanno beneficiato anche del positivo andamento, superiore alle stime degli analisti, delle vendite registrate a novembre dai grandi magazzini americani, in testa Abercrombie & Fitch (+22% contro 6,4% stimato) e J.C. Penney (+9,2% contro 3,3% stimato). Nel complesso le oltre 30 catene commerciali esaminate da Retail Metrics hanno registrato a novembre un aumento delle vendite del 5,3% (+ 3,5% le stime), grazie soprattutto agli acquisti effettuati durante il weekend del Thanksgiving. In quei quattro giorni 212 milioni di americani, l'8,7% in più rispetto al 2009, hanno acquistato merci per 45 miliardi di dollari, con un incremento del 9,1% sull'anno precedente.

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L'asta spagnola
Gli occhi, come detto, erano puntati su Madrid e sull'asta dei titoli di stato. Il Tesoro ha effettuato un'emissione di 2,468 milioni di buoni del Tesoro a tre anni. La domanda è stata buona, ammontata a 5,59 miliardi nella forchetta prevista, ma la Spagna ha dovuto concedere un tasso in forte rialzo rispetto alla precedente emissione similare. La Bolsa di Madrid ha reagito comunque bene con uno scatto in avanti.

I titoli di Piazza Affari
Tornando a Piazza Affari, guadagnano le Luxottica Group. Bene anche Saipem, Buzzi Unicem, e Generali. Bene le banche e in particolare Unicredit, dopo che l'amministratore delegato Federico Ghizzoni ha parlato agli analisti a Londra. In rialzo anche Intesa Sanpaolo e la Banca Popolare di Milano.

Balzo della Borsa di Tokyo
La Borsa di Tokyo prende il volo con il rally di Wall Street
, legato alle buone notizie giunte dall'Europa e dall'occupazione americana, insieme alla possibilità che la Bce prosegua gli acquisti titoli di stato europei e la schiarita sulla produzione in Cina.

L'indice Nikkei 225 (+1,80%) si riporta, al termine degli scambi della mattinata, sui massimi degli ultimi 5 mesi, a quota 10.166,12. Inoltre, il buon andamento dell'asta dei titoli di stato portoghesi, il balzo delle vendite al dettaglio tedesche e dell'attività manifatturiera inglese hanno danno ulteriore slancio ai mercati che, da ultimo, hanno beneficiato delle indiscrezioni sul sostegno americano a un ampliamento del fondo salva-stati europeo con il Fondo monetario internazionale (Fmi). Il dollaro si rafforza e supera gli 84 yen, mentre l'euro torna oltre quota 110.

Euro in crescita dopo l'asta spagnola: la divisa europea è salita sopra 1,32 dollari fino ad un massimo giornaliero di 1,3250 dollari, dopo il tonfo sotto 1,30 dollari due giorni fa, martedì 30 novembre. Il rimbalzo dell'euro ha trascinato anche le materie prime, il petrolio e l'oro che risentono delle fluttuazioni del dollaro, la valuta in cui sono denominate. L'oro quotato 1.399 dollari l'oncia sul mercato di Chicago si riavvicina pertanto alla soglia di 1.400 dollari su sui aveva stabilito nuovi record a inizio mese. In rialzo anche l'argento, sui massimi da oltre 30 anni a 28,97 dollari l'oncia, e il platino a 1.726,3 dollari l'oncia.

Infine, ancora una seduta positiva, in sostanziale recupero, per il mercato obbligazionario europeo. Dopo il terreno guadagnato mercoledì, i bond euro, e quelli del Paesi periferici in particolare, continuano a stringere le proprie posizioni contro il Bund tedesco. Sulla scadenza decennale lo spread del Portogallo e della Spagna scende, rispettivamente, di 41 e 26 punti base attestandosi a 404 e 234 centesimi. Scende anche lo spread Germania-Irlanda, che ritorna su quota 600 punti base (era a 642 mercoledì). Bene anche l'Italia, con la forbice BTp/Bund che si attesta sui 160 punti base (in chiusura era a 174 punti base mercoledì). In lieve contrazione, 1 punti base a 199 centesimi, anche lo spread tra il decennale tedesco e quello belga.

La giornata di Borsa del 1 dicembre 2010

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