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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2010 alle ore 15:07.
Il consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso di aumentare il capitale dell'istituto di 5 miliardi, portandolo a 10,76 miliardi dai 5,76 attuali con effetto a partire dal 29 dicembre. L'aumento di capitale verrà effettuato in tre fasi successive e avverrà nel giro di due anni. In particolare le varie banche centrali dei paesi membri interverranno con contributi diretti entro il 29 dicembre e poi con altri interventi alla fine del 2011 e del 2012. Nella nota che annuncia l'operazione la Bce cita «l'aumentata volatilità del rischio di credito» così come dei tassi, dei cambi e dei prezzi dell'oro. La notizia era stata anticipata nei giorni scorsi da indiscrezioni stampa in cui si era fatto riferimento soprattutto ai rischi legati ai consistenti acquisti di titoli di Stato dei paesi a rischio come Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo..
Raddoppia il capitale sociale
Il capitale sociale dell'Eurotower è attualmente pari a 5,76 miliardi di euro (e sale così a 10,76 miliardi di euro) a fronte di attivi pari a 138 miliardi. In questi mesi ha sborsato 72 miliardi di euro per i piani di acquisto di titoli di Stato dei paesi più a rischio dell'Eurozona. «Con questo aumento di capitale - spiega Gianluigi Mandruzzato economista di Bsi - la Bce amplia il proprio margine di manovra e si tutela in caso di potenziali perdite derivanti dai bond dei paesi periferici che ha in portafoglio. Nell'immediato mi sembra la mossa più azzeccata anche perché soluzioni come gli eurobond proposti da Tremonti e Junker presentano molte incertezze, sia di tipo politico (l'opposizione di Francia e Germania) che di tipo normativo». Sergio Capaldi, strategist di Intesa Sanpaolo, legge la mossa della Bce nell'ottica degli accantonamenti che per statuto la Bce deve mettere da parte a fronte delle proprie attività. «Con i consistenti acquisti di debiti sovrani rischiava di dover mettere da parte una cifra superiore alle proprie riserve».
Gli acquisti di bond periferici e l'allarme di Draghi
Insomma la Bce si cautela da eventuali perdite legate al consistente acquisto di bond dei paesi a rischio. Una politica che, anche alla luce delle persistenti tensioni sul mercato obbligazionario, l'istituto guidato da Jean Claude Trichet intende portare avanti. Anche se molti esprimono dubbi su questa scelta. In una recente intervista al Financial Times il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, pur sostenendo il governatore Trichet, ha messo in guardia dai rischi potenziali. «Bisogna fare molta attenzione - ha dichiarato al quotidiano della City - a stabilire le condizioni per effettuare questi acquisti, perché sono perfettamente consapevole che esiste il rischio concreto di passare il segno e perdere tutto quello che abbiamo, perdere l'indipendenza e sostanzialmente violare il trattato europeo».