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Questo articolo è stato pubblicato il 17 dicembre 2010 alle ore 09:00.
Non voleranno gli stracci nei salotti buoni della finanza nostrana. Per lo meno, il board di Telecom Italia non promuoverà alcuna azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori per le vicende giudiziarie che hanno interessato la società negli ultimi anni. A sorpresa (nella tempistica), il cda del gruppo di tlc presieduto da Gabriele Galateri, ha comunicato che questo è l'orientamento dopo aver esaminato le risultanze del rapporto Deloitte nel corso della riunione di ieri che non doveva votare l'avvio di azioni legali, ma solo fare il punto sul tema.
Difatti non si è votato, ma di fronte a una situazione delicata che si poteva prestare a fughe di notizie, il cda Telecom ha preferito mettere le mani avanti. «Anche in base al parere dei consulenti legali, professor Franco Bonelli e avvocato Bruno Cova, il consiglio di amministrazione, sulla base delle conoscenze a oggi disponibili, non ritiene di introdurre all'ordine del giorno della prossima assemblea dei soci l'eventuale esercizio di azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori in carica all'epoca dei fatti esaminati», si legge nella nota. Con la «totale contrarietà» di un solo consigliere, Luigi Zingales (indipendente), che l'ha fatto mettere a verbale, probabilmente perchè non ha avuto modo di esaminare nel dettaglio le carte, dal momento che il rapporto Deloitte non è stato consegnato agli amministratori. Che ieri si sono limitati ad ascoltare la relazione riassuntiva del capo-progetto, Antonio Cattaneo, su un lavoro durato mesi che si proponeva di evidenziare tutti gli elementi critici legati alle vicende societarie che sono state oggetto di indagini penali.
Tre i filoni principali: il caso dei dossier illegali e della security sotto la guida di Giuliano Tavaroli, quello delle carte Sim false (circa 3 milioni le linee disattivate) e la vicenda Sparkle, che ha già comportato più di 500 milioni di oneri e prodotto l'avvio di un'azione di responsabilità contro l'ex amministratore delegato della controllata, Stefano Mazzitelli. Fuori dal perimetro del rapporto Deloitte è rimasta invece la cessione degli immobili Telecom a fondi partecipati anche da Pirelli Re, che ai tempi, quando Marco Tronchetti Provera era presidente, era parte correlata, perchè l'operazione era già passata al vaglio delle relative procedure aziendali e non aveva dato luogo a indagini penali.