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Questo articolo è stato pubblicato il 28 dicembre 2010 alle ore 13:38.
La Bce ha acquistato la scorsa settimana titoli di stato per 1,1 miliardi di euro contro i 603 milioni della settimana precedente. L'incremento degli acquisti indica un rinnovato timore dell'Istituto Centrale europeo circa una possibile ripresa della crisi dei debiti sovrani. Lo riferisce il Financial Times, precisando che gli acquisti si sono concentrati sui titoli portoghesi ed irlandesi.
La nuova tornata di acquisti di titoli di stato avviene in un momento particolarmente tranquillo per i mercati, dove gli scambi sono limitati in ragione della pausa natalizia. La Banca centrale europea da parte sua giustifica la scelta come un'azione di correzione del malfunzionamento dei mercati. In molti tuttavia sospettano che questo sia il primo capitolo di un'escalation nel piano di acquisti di titoli di stato (finora la Bce è intervenuta per oltre 70 miliardi di dollari).
Quest'ultima peraltro si voluta tutelare dai potenziali rischi legati a queste operazioni varando un insolito aumento di capitale (da 5 a 10 miliardi) nelle scorse settimane. Nello stesso giorno la Bce aveva annunciato una stretta sugli «abs» (Asset backed securities) i titoli garantiti da prestiti e altre attività finanziarie che la Banca centrale europea accetta come collaterale per la liquidità che fornisce alle banche. Questo canale di finanziamento al sistema creditizio adottato dall'Eurotower (e altre banche centrali in tutto il mondo) per far fronte alla crisi finanziaria continua a funzionare a pieno ritmo. Nell'odierna asta di rifinanziamento del settore bancario dell'Eurozona, la Bce ha allocato 227,8 miliardi, scadenza 7 giorni, tasso fisso 1%, tutte soddisfatte le 233 richieste pervenute. Oggi scadeva una operazione analoga da 193,4 miliardi, così con l'asta odierna la Bce ha immesso nel sistema liquidità netta per 34 miliardi. (An Fr)