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Finanza e Mercati In primo piano

Wall Street chiude in netto rialzo. In Europa sprint dei titoli petroliferi. Euro oltre 1,38

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Questo articolo è stato pubblicato il 01 febbraio 2011 alle ore 08:51.

Chiusura in territorio positivo per Wall Street. Il Dow Jones sale dell'1,22% a 12.037,58 punti, il Nasdaq avanza dell'1,89% a 2.751,19 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell'1,65% a 1.307,40 punti. Lo scatto della Borsa statunitense è legato anche ai buoni dati macroeconomici arrivati in giornata con l'indice Ism manifatturiero che ha battuto le attese.

Lo stesso dato ha spinto in gran rialzo le Borse europee, che sembrano, invece, già archiviato le preoccupazioni per la delicata situazione in Nord Africa. A Piazza Affari il FTSE IT All Share ha terminato in progresso del 2,07% e il FTSE MIB del 2,15%.

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Le piazze del Vecchio Continente hanno beneficiato dell'andamento al rialzo dei titoli petroliferi, sostenuti dalla fiammata registrata dal prezzo del greggio innescata dal timore che la situazione egiziana provochi problemi di approvvigionamento. Il sottoindice stoxx 600 é salito del 3% e anche a Piazza Affari Eni ha messo a segno un balzo del 4,1% e Saipem del 3,9%. Hanno inoltre allungato il passo le Buzzi Unicem (+5,17%), recuperando punti insieme a tutto il settore del cemento, che invece aveva sofferto la vigilia. Hanno recuperato anche le Italcementi (+6,1%), a dispetto del fatto che la società registri oltre il 15% del proprio fatturato in Egitto. Telecom Italia è salita del 2,7%, all'indomani dell'annuncio della dismissione della partecipazione nella cubana Etecsa per oltre 700 milioni di dollari. Quest'oggi, inoltre, l'a.d. Franco Bernabé in occasione dell'inaugurazione della fibra a Venezia ha dichiarato che la società ha numerosi dossier allo studio.

Hanno registrato un andamento contrastato le azioni delle banche: se le Unicredit sono salite dell'1,1%, le Ubi hanno perso un frazionale 0,07% e le Intesa Sanpaolo hanno guadagnato il 2,3%. Sono andate bene le Bpm, salendo dell'1,2%. Quest'ultime hanno beneficiato delle indicazioni emerse dagli incontri tenuti dal management con gli analisti negli ultimi giorni e dai quali é emerso che il management ha escluso ancora una volta la "necessità di aumenti di capitale". Per contro hanno perso lo 0,77% le Banco Popolare, proprio mentre è in corso l'operazione sul capitale da 2 miliardi. Banca Mps ha accusato una flessione dell'1,88%, risentendo delle ipotesi di un'operazione sul capitale, dopo che ieri il presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini, ha aperto la porta a un aumento finalizzato al rimborso anticipato dei Tremonti Bond previsto entro il 2012. Nel pomeriggio hanno accelerato anche le Generali (+3,39%), soprattutto dopo che le quotazioni hanno violato al rialzo l'importante resistenza tecnica a 16,36 euro.

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Sono state gettonate le Fiat (+1,8%), sempre sull'onda dei buoni conti pubblicati ieri da Crhysler, l'azienda americana della quale il Lingotto detiene il 25%, e nell'attesa dei dati sulle immatricolazioni italiane di gennaio (annunciate a Borsa chiusa). Della galassia Agnelli sono inoltre andate su anche le Fiat Industrial (+1,16%) e le Exor (+2,3%).
In controtendenza le Finmeccanica (-0,5%), risentendo delle prese di beneficio, visto che da inizio anno hanno registrato un progresso superiore al 13%.

British Petroleum in rosso. Giù l'utile di Deutsche Bank
Sul fronte dei dati di bilancio due big europei hanno pubblicato i loro numeri. In primis, British petroleum. Il colosso inglese, coinvolto l'anno scorso nel disastro dello scoppio dei pozzi off-shore nel Golfo del Messico, ha chiuso il 2010 con una perdita netta di 4,9 miliardi di dollari. Si tratta del primo rosso annuale della compagnia petrolifera dal 1992, a causa proprio degli oneri legati alla fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico, che ammontano a 40,9 miliardi dollari. La società ha però detto che riprenderà i pagamenti di dividendi agli azionisti, che erano stati sospesi dopo la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico. Nel quarto trimestre la Bp ha registrato un utile rettificato di 4,61 miliardi di dollari, in crescita del 34%. Dal petrolio al credito: la prima banca tedesca, Deutsche Bank, ha annunciato ieri sera che prevede di realizzare un utile netto di circa 600 milioni nel quarto trimestre, un risultato in calo di circa il 54% su un anno prima, a causa dei costi delle recenti acquisizioni e agli oneri di ristrutturazione.

Rallenta l'attività manifatturiera in Cina
Sul fronte macro, dalla Cina è arrivata la conferma che l'attività manifatturiera ha continuato a gennaio il suo rallentamento. L'indice Pmi, pubblicato martedì dalla Federazione cinese della Logistica e Acquisti (Cflp), si é portato a 52,9 contro 53,9 di gennaio a dicembre e 55,2 in novembre. Una cifra superiore a 50 indica un'espansione dell'attività manifatturiera, una cifra inferiore a 50 contrazione.

L'euro in rimonta oltre 1,38
L'euro è in rimonta. La moneta unica viene scambiata sopra 1,38 contro il dollaro. Si tratta di un movimento essenzialmente causato dalle indicazioni della ripresa dell'inflazione in Eurolandia. L'attesa è per le mosse della Bce che, a fronte di un surriscaldamento dell'economia, potrebbe iniziare a rivedere la politica dei tassi d'interesse. Sul fronte tecnico, peraltro, il superamento della soglia di 1,376 «potrebbe rappresentare - ha sottolineato Andrew Robinson, FX market strategist di Saxo Bank in Singapore - la chance per raggiungere poi quota 1,39».

Petrolio
I prezzi del petrolio sono contrastati con il Brent in rialzo sopra 101 dollari e il Light crude in calo sotto 92 dollari. Sul circuito elettronico i future sul Brent avanzano di 23 cent a 101,40 dollari, dopo aver oscillato tra un massimo di 101,54 e un minimo di 100,19. A New York il Light crude cede 50 cent a 91,69 dollari, dopo aver oscillato tra un massimo di 92,45 e un minimo di 91,06 dollari.

Chiusura in rialzo per Tokyo
La Borsa di Tokyo ha terminato la seduta in rialzo dello 0,36%, recuperando parzialmente le perdite della vigilia alimentate dalla crisi in Egitto, grazie al sostegno della seduta positiva di Wall Street. L'indice Nikkei si risolleva dai minimi dell'ultimo mese e si porta a 10.274,50 punti con i risultati trimestrali migliori delle attese di alcune compagnie, tra le quali Honda.

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