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Questo articolo è stato pubblicato il 07 febbraio 2011 alle ore 08:27.
La Borsa di Tokyo termina gli scambi in rialzo (+0,46%), pur dimezzando i guadagni di apertura che l'hanno portata ai massimi degli ultimi 9 mesi, in scia ai guadagni di Wall Street, maturati venerdì grazie agli utili del settore tecnologico che sono stati più forti dei dati sul mercato del lavoro: l'economia americana ha creato in gennaio 36mila posti di lavoro, pur sotto le attese, ma il tasso di disoccupazione è sceso al 9 per cento.
Il ritorno dei superbonus. A Wall Street stipendi record (di Marco Valsania)
L'indice Nikkei sale a 10.592,04 punti, sostenuto anche dall'indebolimento dello yen (perde terreno sul dollaro a 82,29 contro 81,93 dei valori finali di venerdì) e dai risultati societari della Corporate Japan, sostanzialmente positivi. Il listino beneficia inoltre dalle ipotesi di nuove fusioni e acquisizione dopo l'aggregazione tra Nippon Steel e Sumitomo.
BoJ: pompare liquidità non basta per frenare la deflazione
In giornata è intervenuto il governatore della Banca del Giappone (BoJ), Masaaki Shirakawa, sottolinenado che pompare liquidità nei mercati non basterà da sola a risolvere le pressioni deflazionistiche della nazione, sottolineando la necessità di porre le basi di una solida crescita economica. «Per superare la deflazione in Giappone sono essenziali due cose: un coerente allentamento monetario e gli sforzi per rafforzare le fondamenta per la crescita economica», ha detto Shirakawa ai giornalisti a Tokyo. Shirakawa ha anche detto che i recenti indicatori economici mostrano che l'economia del Giappone sta per uscire dal suo recente momento di fiacca.