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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2011 alle ore 09:12.
Correva l'anno 1993, quando Borsa Italiana decise di accettare le connessioni delle Sim negoziatrici, non più solo da terminali ma anche da altri elaboratori, per permettere la trascrizione automatica degli eseguiti nei sistemi contabili delle stesse. Nel 1995 è nata Directa Sim, il primo operatore a offrire una piattaforma di trading online in Italia. Un'altra tappa significativa per la diffusione del trading risale al 1999, anno in cui la Consob, l'organismo che vigila sulla trasparenza del mercato finanziario italiano, ha emanato il "Nuovo Regolamento di attivazione del Testo Unico dei mercati finanziari" che ne ha regolamentato gli aspetti.
È stato da allora che il popolo dei piccoli trader ha iniziato a crescere, parallelamente alla diffusione di Internet e di connessioni via via più veloci. Il 13 marzo del 2000 sui mercati finanziari è scoppiata la bolla dei titoli internet, la più grande bolla finanziaria dopo quella dei tulipani (nel 1.600 in Olanda quando un bulbo di tulipano veniva venduto al prezzo di un immobile) e quella di Wall Street nel 1929 e prima della più recente, scoppiata nel 2007, dei titoli subprime.
È stato allora che l'abilità dei trader è stata messa alla prova. Quando la volatilità si impenna fenomeno tipico di tutte le crisi finanziarie per i day trader aumentano le opportunità di guadagno (e di perdita) sfruttando le mini-oscillazioni tanto al rialzo che al ribasso. Alla crescita del trading online ha dato una mano anche l'espansione dei servizi di home banking. Da fine anni '90 gli istituti di credito hanno progressivamente affiancato all'offerta del conto corrente allo sportello anche conti online. Seppur al piccolo trotto questi servizi hanno visto crescere il numero di utenti tanto che oggi secondo l'Abi, l'Associazione bancaria italiana, ci sono più di 10 milioni di italiani che hanno accesso a un conto corrente online e, potenzialmente quindi, a una piattaforma di trading.
Tornando agli operatori specializzati, dal 2003 sono stati implementati i primi servizi di trading online mobile. Negli ultimi anni hanno fatto l'ingresso in Italia operatori che consentono di operare con i Cfd (Contratti per differenza), strumenti derivati nati in Gran Bretagna per bypassare la tassa della Regina sulle azioni. Permettono agli investitori di trarre vantaggio sia al rialzo (posizione long) che al ribasso (posizione short) del prezzo di un'attività sottostante.
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