Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2012 alle ore 09:18.
L'ultima modifica è del 23 marzo 2012 alle ore 09:18.

My24

Lo spread tra BTp e Bund risalito ieri sopra i 320 punti non è riuscito ad adombrare il successo della prima asta online del nuovo BTp Italia indicizzato all'inflazione italiana. L'ammontare collocato superiore a 7 miliardi è andato oltre le stime più ottimistiche, che si aggiravano prima dell'operazione tra i 5 e i 6 miliardi. Il risultato positivo di questo debutto tuttavia non va misurato in termini quantitativi bensì qualitativi. Il fatto che il Tesoro sia riuscito a catturare in casa l'interesse dei risparmiatori con uno strumento d'investimento innovativo e al tempo stesso parecchio sofisticato, e che lo abbia fatto per un importo significativo, è un messaggio importante rivolto alla comunità finanziaria internazionale.

Nei momenti più drammatici del tracollo dei BTp, nella seconda metà dell'anno scorso, all'estero la tenuta dell'Italia veniva riposta anche nel basso livello di indebitamento privato e nell'alto tasso di risparmio degli italiani. La ricchezza delle famiglie italiane investita in sole attività finanziarie è stata stimata dalla Banca d'Italia a fine 2010 pari a circa 3.600 miliardi di euro, più del doppio della quantità dei titoli di Stato in circolazione: un homemade firewall che fa impallidire i 440 miliardi dell'Efsf e i 500 miliardi dell'Esm messi a disposizione dei 17 Stati dell'Eurozona.

Gli stranieri l'anno scorso, nel picco della crisi del debito europeo e del contagio italiano, si sono interrogati ripetutamente sulla capacità e sulla volontà degli italiani di subentrare agli investitori esteri in uscita dalle aste dei BTp. Gli alti rendimenti dei BoT e dei CTz lo scorso novembre e dicembre hanno sicuramente risvegliato l'interesse dei piccoli risparmiatori, che dopo l'entrata dell'Italia nell'euro avevano detenuto titoli di Stato italiani per una quota piuttosto modesta sul totale in circolazione, tra il 5% e il 15% dello stock dei titoli in essere. Ma sedurre il risparmio con rendimenti insostenibili per i conti pubblici non era di certo una soluzione. Quello che è accaduto questa settimana è ben diverso: il BTp Italia offre un rendimento adeguato, ragionevole, tra tasso reale fissato ieri al 2,45% e la rivalutazione del capitale indicizzata all'inflazione italiana. Stando alle stime di mercato emerse ieri, in attesa di calcoli ufficiali, i risparmiatori avrebbero sottoscritto tra l'80 e il 92% dei primi BTp Italia venduti in questi quattro giorni. Un gradimento molto incoraggiante, visto che l'entità dei BoT, BTp, CcT e CTz nel portafoglio degli italiani resta ancora molto più bassa rispetto a quella dei buoni postali e delle obbligazioni bancarie.

Non è detto che il BTp Italia quadriennale possa confermare nelle prossime aste quest'anno - forse altre tre con cadenza trimestrale e titoli ogni volta nuovi - questi stellari 7,3 miliardi assegnati per ogni emissione. Ma qualsiasi raccolta extra a medio termine è benvenuta quest'anno, annata pesantissima per i titoli di Stato in scadenza da rimborsare, coperti già finora con 20 miliardi di emissioni nette di BoT.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi