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Questo articolo è stato pubblicato il 10 maggio 2012 alle ore 06:46.

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Il secondo banchiere conferma: «Il nostro piano di adeguamento ai nuovi requisiti Eba è fatto per un terzo dalla revisione dei modelli interni, che ha significato un cambio di denominazione dei fattori ma gli stessi fondamentali, e un altro terzo dal deleveraging, cioè dalla stretta creditizia. Tra l'altro, il deleveraging fatto di corsa ha peggiorato la qualità del portafoglio. Perché si esce da crediti sani. Dovendo chiedere soldi a chi te li può dare, tu esci da dove dovresti invece rimanere».
Le enormi difficoltà incontrate nel raggiungere i target della raccomandazione Eba contribuiscono anche a spiegare come mai gli istituti italiani che hanno fatto ampio ricorso ai fondi offerti dalla Bce a dicembre e febbraio a tassi superagevolati non abbiano messo in circolo quei capitali. «Quei fondi non li teniamo in pancia tanto per far reddito, quanto per rispettare il vincolo dell'autorità. Perché anche chi di noi rientra nei requisiti, se comincia a impiegare in modo serio, finisce con lo sforare».
In teoria uno sforamento non avrebbe conseguenze. Perché quella dell'Eba è una semplice "raccomandazione", non una regola di vigilanza. Ma in pratica per le agenzie di rating è come se lo fosse. Tant'è che Moody's ha già inviato lettere alle banche avvertendole del rischio di downgrade nel caso cuscinetto e coefficiente richiesti dall'Eba non siano raggiunti.
«La crisi viene senza dubbio dal mercato e da fattori di debolezza delle banche, ma anziché fare quello che hanno fatto i loro equivalenti americani, e cioè favorire una politica fortemente espansiva che corregga il problema, i politici e i regolatori europei hanno preso misure che lo hanno drammaticamente esasperato. E adesso siamo in un vero pasticcio», conclude una delle nostre fonti. Secondo la quale una marcia indietro dell'Eba è tanto essenziale quanto impensabile. La decisione a suo dire non può che venire dalla leadership politica.
Il Governo italiano finora non si è esposto. Probabilmente anche per via della forte ostilità che ha l'opinione pubblica nei confronti degli istituti finanziari. Ma tutti i nostri interlocutori concordano su una cosa: se le banche non saranno rimesse nelle condizioni di fare le banche, tutti gli sforzi e i sacrifici finora fatti risulteranno vani.
cgatti@ilsole24ore.us
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9% La soglia minima del Core Tier 1 Quanto prevede la raccomandazione dell'Eba nei confronti delle banche
-33,5% Il credito alle imprese toscane La denuncia della Cna relativa al primo trimestre 2012 sul 2011
L'IDENTIKIT
Andrea Enria PRESIDENTE EBA
Mauro Fancelli PRESIDENTE CNA FIRENZE
Il banchiere
Andrea Enria è il dirigente di Banca d'Italia che nel marzo 2011 è stato chiamato a presiedere l'organo di vigilanza bancaria dell'area euro
L'artigiano
Mauro Fancelli è il presidente della Confederazione nazionale artigianato di Firenze che denuncia i problemi di accesso al credito per le Pmi

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