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Questo articolo è stato pubblicato il 21 maggio 2012 alle ore 13:56.

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Nuova forte scossa di terremoto, di magnitudo 4,1, tra le province di Modena e Ferrara intorno alle 18,30. Ne dà notizia l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. L'epicentro è a Finale Emilia (Modena), come per la precedente scossa, di pochi minuti prima, di magnitudo 3,5. La scossa ha causato nuovi crolli e sono stati sospesi i controlli di stabilità nella "zona rossa" di Finale. I controlli di stabilità erano effettuati dai vigili del fuoco, che hanno deciso la sospensione per motivi di sicurezza.

In serata Monti è arrivato a Ferrara dove passerà la notte nel Palazzo della Prefettura del capoluogo emiliano. Domani di prima mattina il premier si recherà a Sant'Agostino, il paese del Ferrarese che ha pagato il tributo più alto di vittime, quindi a Finale Emilia, altro centro fortemente colpito dal terremoto.

La conta dei danni
L' operosa Emilia si rimbocca le maniche, inizia a fare la conta (impressionante e in continua esponenziale crescita) dei danni, e prova a pensare al modo di ripartire. Già provata dalla crisi, la regione, non può indugiare sulle macerie delle sue aziende. A poco più di 24 ore dal sisma arriva la prima dichiarazione ufficiale del presidente della Regione, Vasco Errani. "I danni sono ingentissimi, ed aumentano di ora in ora. E' impossibile fare qualsiasi stima al momento. Abbiamo coinvolto molti professionisti in questo lavoro, stiamo verificando tutti gli edifici, cominciando da scuole, luoghi pubblici e monumenti".

Danni per diverse centinaia di milioni di euro sono approssimativamente stimati dall'assessore regionale alla Protezione Civile, Paola Gazzolo che, intervistata da Rainews24 dichiara: che il costo di questo terremoto sarà elevatissimo.

Qualche numero più preciso potrebbe arrivare già nel pomeriggio: quando a Marzaglia, in provincia di Modena, Errani e i sindaci dei comuni colpiti incontreranno il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà per fare il punto sui danni e avviare la macchina per la richiesta dello stato di emergenza nazionale. Prima di questo incontro è previsto l'invio di materiale circa la stima dei danni alle imprese da parte delle sedi provinciali di Confindustria.

Intanto a tirare le prime somme è la Coldiretti dell'Emilia Romagna. La stima dell'associazione è di 200 milioni di euro tra crolli e lesioni degli edifici rurali (case, stalle, fienili e serre) danni ai macchinari, animali imprigionati sotto le macerie e le oltre 400 mila forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano,cadute a terra per il crollo delle "scalere", le grandi scaffalature di stagionatura che sono collassate sotto le scosse. In un comunicato ufficiale Coldiretti indica come maggiormente colpite le aziende Albalat di Albareto e La Cappelletta di San Possidonio, entrambe in provincia di Modena, e Caretti a San Giovanni in Persiceto (Bologna). Danni evidenti anche per le forme di Grana impilate nei magazzini del mantovano. Per quanto riguarda gli allevamenti da latte l'associazione fa sapere che le mucche che si sono salvate sono ancora sotto shock e agitate dalle continue scosse che rischiano di avere un effetto sulla produzione di latte. Pesanti danni alle strutture degli allevamenti di maiali e mucche come a Mirandola nell'azienda Pradella e in altre due di San Felice sul Panaro (Modena) dove è crollato il tetto della struttura dove erano custoditi i maiali, con diversi animali rimasti intrappolati sotto le macerie, mentre nella zona tra San Felice e Medolla è crollato il tetto di un allevamento di mucche.

Un primo segnale positivo agli agricoltori arriva dal presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento Europeo, Paolo De Castro che in mattinata ha voluto rassicurare gli imprenditori spiegando: "I danni sono ingenti anche per il settore agroalimentare che rappresenta una delle principali attività economiche dei territori colpiti dal tragico evento". In settimana ha concluso De Castro, "sottoporremo la vicenda all'attenzione dell'aula di Strasburgo e avvieremo, così come fatto in passato per l'Abruzzo, tutte le iniziative urgenti per valutare la possibilità di attivare percorsi di risarcimento a supporto di quelli che saranno decisi in ambito nazionale nelle prossime ore".

Infine anche due istituti di credito del territorio, Emilbanca e Caricento hanno attivato due plafond per il credito agevolato alle vittime del sisma, rispettivamente per 60 e 40 milioni di euro.

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