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Questo articolo è stato pubblicato il 11 giugno 2012 alle ore 18:23.

«Bevi la Coca-Cola che ti fa bene», cantava Vasco Rossi nel lontano 1983. In effetti, la Coca-Cola fa bene. Almeno all'economia italiana. Il valore aggiunto generato dalle bevande dello storico marchio americano, nel 2010 è stato pari a 3.163 milioni di euro (equivalente allo 0,21% del PIL). Di questo, il 40%, pari a circa 1.251 milioni di euro, è versato sotto forma di tasse allo Stato. Per un importo pari allo 0,37% del totale delle entrate fiscali in Italia.
Sono alcuni dei dati che emergono dallo studio diffuso da Coca-Cola - che è la settima impresa per dimensione nel settore dei prodotti alimentari e delle bevande in Italia - e dedicato all'impatto della compagnia sull'economia nazionale. Lo studio è stato condotto da Ethan B. Kapstein, professore di Economia Politica presso l'Insead (Institut Européen d'Administration des affaires).
L'impatto in Italia di Coca-Cola
Lo studio analizza l'impatto del "mondo Coca-Cola" in Italia, paese in cui opera dal 1927. I risultati distinguono gli impatti diretti, riconducibili alle aziende Coca-Cola, e indiretti, riconducibili ai partner commerciali nella sua supply chain (dalla produzione agricola, ai fornitori, alla distribuzione dei prodotti). I dati sono presentati in termini di valore aggiunto, definito come reddito delle famiglie, imposte versate e profitti delle imprese, e di occupazione creata.
Effetto sull'economia locale
«Nel processo di produzione, confezionamento, promozione e distribuzione dei suoi prodotti al cliente finale, Coca-Cola agisce quindi come un'impresa prevalentemente locale, stimolando l'attività economica lungo l'intera catena del valore» ha dichiarato il Prof. Kapstein. «Il suo operato esercita un effetto di sostegno sia sulle imprese a monte sia su quelle a valle. Tali imprese generano, a loro volta, redditi ed entrate fiscali, sviluppando in questo modo l'attività economica all'interno delle loro rispettive catene del valore».
Lavoro a 3mila persone (45mila per l'indotto)
Coca-Cola impiega direttamente 3.300 dipendenti mentre l'impatto occupazionale diretto e indiretto è pari a circa 45.300 posti di lavoro (equivalente allo 0,18% della forza lavoro totale a livello nazionale). In pratica ad ogni posto di lavoro diretto corrispondono 13 posti di lavoro indiretti all'interno dell'economia italiana.
Coca-Cola versa all'erario 411 milioni di iva
Il consumo totale dei prodotti a marchio Coca-Cola in Italia equivale a 3.751 milioni di euro di cui 411 milioni rappresentano l'iva (inclusa nei prezzi al consumo), 244 milioni il margine off-trade (GD e GDO), 2.012 milioni il margine on-trade (HORECA) e 1.084 milioni il fatturato Coca-Cola HBC Italia. Nel dettaglio, prendendo in esame il valore aggiunto per settore, lo studio evidenzia che il solo canale HORECA ricava dalla vendita di prodotti a marchio Coca-Cola un valore aggiunto di oltre 1,5 miliardi.
Lo scenario con beni importati
Lo stesso modello utilizzato ai fini dell'analisi è stato adottato anche per misurare quale sarebbe l'impatto socio-economico di Coca-Cola nell'ipotesi in cui la produzione domestica fosse sostituita da prodotti importati con un utilizzo, a livello locale, unicamente dei canali distributivi.
In tale ipotetico scenario, l'economia italiana andrebbe incontro a una perdita di 221 milioni di euro in valore aggiunto e di quasi 3.500 posti di lavoro.
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