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Questo articolo è stato pubblicato il 20 agosto 2012 alle ore 08:13.

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Secondo alcune elaborazioni la durata media del portafoglio ordini per le aziende della zona oscilla tra i 20 e i 30 giorni. «Ci sono ancora i bottoni da 20 centesimi di euro, ma le aziende del distretto cercano un maggiore valore aggiunto – prosegue l'imprenditrice –. Ormai non esistono più i maxi-ordini da 500mila pezzi: alla Fenili abbiamo ancora le stufe grandi che servono per tingere grosse quantità di nero o di marrone, ma le utilizziamo raramente. Oggi capita più spesso di avere ordini da 10mila o da 5mila bottoni. Uno stesso cliente può fare sette ordini in una stagione, perché la produzione è molto frammentata».
Il distretto ha da tempo intrapreso un suo personale percorso di mutazione: si è ridotto di peso, ma ha conservato un valore qualitativo rilevante. C'è chi ha chiuso, chi si è spostato verso il commercio, mantenendo, magari, una quota strategica del 30% di microproduzione per campionari d'alta moda.

C'è poi un piccolo universo di microimprese d'alta gamma per le grandi firme, che lavora bottoni in metallo e fibbie. Ci sono artigiani d'avanguardia. Ci sono infine campioni internazionali per i quali non ha più senso parlare di distretto, come nel caso di Lanfranchi, leader nella realizzazione di chiusure lampo, o Dora, che fa cinture di qualità, oppure Berbrand, che lavora la madreperla ed è una debuttante, visto che è nata nel 1995. Tutte realtà per le quali il legame con il cuore di Grumello è oggi lasco, se non inesistente.
«Il distretto oggi non esiste più, ma in realtà, se vogliamo parlare chiaramente, il distretto del bottone probabilmente non è nemmeno mai esistito» taglia corto Emanuele Bertoli, fondatore e titolare della Berbrand, che ha sede ad Adro, in provincia di Brescia, lontano più di 50 chilometri da Grumello e soprattutto lontano anni luce da quella che era la valle dell'Oglio di fine Ottocento, con lo sguardo rivolto invece verso la Turchia di HugoBoss o il Bangladesh di Zara. Bertoli e Berbrand per storia, collocazione geografica e approccio di business rappresentano molto bene la nuova identità del non-distretto di Grumello. Che è ormai una piattaforma di aziende atomizzate, proiettate verso i mercati globali, dove si produce e spesso si vende, con un legame molto stretto con le grandi insegne della moda e un'enfasi spiccata per la qualità del prodotto.

«Anni fa in questo territorio c'era una vera unione tra i bottonieri – riconosce Bertoli –, che detenevano insieme un notevole know how. Ma avrebbero dovuto trasferire velocemente le lavorazioni labour intensive all'estero e mantenere il cervello qui, per poter sopravvivere. Solo così si sarebbe potuto salvare un patrimonio di generazioni. Purtroppo non c'è stata questa intuizione, e negli ultimi anni abbiamo dissipato eccellenze. È successo così anche ai macchinari: fino agli anni 90 gli unici produttori al mondo erano a Rudiano in provincia di Brescia, e a Grumello. Ora tutti possiedono la nostra tecnologia. Purtroppo è successo tutto molto rapidamente: dagli anni 90 all'inizio del Duemila. L'avanzata dei cinesi e dei produttori a basso costo ha gettato nel panico la maggior parte delle realtà del territorio, si è perso valore oggettivo, si è puntato solo sul design e si è dilapidato ogni valore intrinseco della nostra produzione».

Oggi Berbrand sta cercando di recuperare questo approccio. L'azienda lavora la vera madreperla, controlla il 40% della materia prima mondiale. Produce in Vietnam, dove dà lavoro a 173 persone. E ha fatto della tracciabilità e della certificazione di qualità una bandiera.

IL RATING DEL SOLE
PUNTI DI FORZA
ALTA
-
BUONA
-
DISCRETA
-
1
CAPACITÀ COMMERCIALE
Stimolato dalla concorrenza dei mercati emergenti (Cina su tutti, ma anche Turchia) il distretto dei bottoni di Grumello ha maturato negli ultimi anni una grande flessibilità nella gestione degli ordini, abbandonando le maxicommesse per esplorare le nuove frontiere delle commesse di piccola entità, come nel caso delle prototipie per le case di moda, capaci di garantire margini più elevati

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