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Questo articolo è stato pubblicato il 22 agosto 2012 alle ore 08:57.

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La crisi non perdona. La superficie coltivata a vivaio si contrae di anno in anno. Un imprenditore ci spiega che il distretto ha subito un crollo di fatturato nell'ordine del cinquanta per cento. Il numero degli occupati diretti è stimato oggi sulle 500 unità (più i dipendenti dell'indotto). Le aziende, pur di far cassa, accettano di vendere sotto costo, ma con tempi di pagamento che possono superare gli otto mesi. In questa situazione il reddito agricolo non dà più da campare, le imprese di piccola dimensione rischiano lo strangolamento finanziario, il futuro è incerto. Dice Fausto Scalvini, presidente dell'Associazione ecologica museo Oglio-Chiese: «Una parte dei nostri coltivatori è orientata da qualche anno alle coltivazioni biologiche. Penso alla Iris, una cooperativa con un marchio di agricoltura biologica, che ha sede a Calvatone, ha un magazzino a Canneto, distribuisce ortaggi, verdure, conserve, confetture e pasta ed esporta in Europa. Credo che il biologico possa avere un peso sul futuro di queste zone».

Altre aziende si sono specializzate nella manutenzione del verde pubblico e privato. Anche questa è una ricaduta positiva dell'attività vivaistica. Sono piccole realtà a conduzione familiare, ma anche cooperative da 60 dipendenti come la Frassati, che però sta soffrendo per i tagli della pubblica amministrazione. Ma non è da qui che potranno venire le soluzioni. Un'azione di contrasto alla crisi non potrà che passare per un crescente livello di specializzazione delle aziende, per una gestione più professionale e moderna dei vivai, per la capacità di organizzare reti di servizi, di essere sui mercati di sbocco, di investire su marchi di qualità. E di valorizzare e tutelare un territorio modellato dall'uomo nei secoli, al centro di antiche e suggestive vie d'acqua.

IL RATING DEL SOLE
Il punteggio
Attraverso una griglia di 12 variabili ciascun distretto è definito nei suoi punti di forza e di debolezza. Canneto è caratterizzato da una forte spinta innovativa, ma le dimensioni ridotte e l'incapacità di generare reti lo penalizza

IL GIUDIZIO
-
PUNTI DI FORZA
1
PRODUTTIVITÀ
Le aziende vivaistiche cannetesi si caratterizzano per un buon livello di produttività. Nel distretto, che si estende su una superficie di oltre duemila ettari, vengono coltivate oggi da un centinaio di imprese circa tremila varietà di piante a foglia caduca. Gli occupati, da un migliaio che erano negli anni passati, negli ultimi tempi si sono praticamente dimezzati

2
INNOVAZIONE
Nei vivai di Canneto sono state sviluppate in questi anni diverse applicazioni innovative tra le quali il sistema di irrigazione a goccia, che rilascia insieme acqua e fertilizzante. Sempre a Canneto sull'Oglio sono stati adottati i sistemi di coltivazione Air pot, una tecnica di coltivazione fuori terra che è stata oggetto di studio e di discussione tra studiosi
di vari paesi.
BUONA

-3
MERCATO INTERNO
Canneto è il comprensorio leader in Italia nella coltivazione di piante ad alto fusto. Il 70 per cento delle alberature è prodotto sulla sponda sinistra del fiume Oglio. Canneto si confronta con la provincia di Pistoia, l'altro grande comprensorio florovivaistico nazionale, specializzato soprattutto nella produzione di conifere e piante mediterranee.
DISCRETA
-
PUNTI DI DEBOLEZZA
1
DIMENSIONI D'IMPRESA
Imprese di piccola tagliae finanziariamente fragili caratterizzano la struttura industriale del distrettodi Canneto sull'Oglio, anche se non mancano i vivai da 100 e da 250 ettari. Alcune realtà sono sorte in questi anniin modo abbastanza improvvisato, soprattutto quando il mercato tirava. Altre hanno creato un mercato del riutilizzo di piante storte, con prodotti di seconda e terza qualità.
INSUFFICIENTE
- SCARSA

- 2
CAPACITÀ DI FARE RETE
Le aziende del distretto di Canneto sull'Oglio si presentano oggi in ordine sparso sul mercato, ognuna per conto proprio. Il limite di molti imprenditori è di credere che si possa rivestire ogni ruolo in proprio: il contadino, il manager, il venditore. Questa mentalità un po' angusta ha progressivamente ridotto il livello medio di professionalità delle aziende
del comprensorio.
3
CAPACITÀ COMMERCIALE

Nonostante una buona visibilità del distretto, tra i primi in Italia, la capacità commerciale è l'altro tallone d'Achille. La capacità di vendere con una presenza diretta sul mercato finale è molto contenuta. In larga misura il comprensorio svolge già oggi un ruolo di subfornitura nei confronti di grandi aziende pistoiesi. Sono queste a dettare prezzi e condizioni di pagamento ai vivaisti cannetesi.

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