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Questo articolo è stato pubblicato il 28 agosto 2012 alle ore 06:44.

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ALTA

2
INTERNAZIONALIZZAZIONE

Più o meno sullo stesso livello dell'innovazione è la capacità del distretto di aggredire i mercati internazionali. Persino Parigi ha dato lustro alla maestria dei gioiellieri valenzani con una mostra. Oggi le frontiere sulle quali insistere sono i mercati dell'ex Urss, gli Usa, le piazze arabe e quelle asiatiche dove alcune realtà hanno anche deciso di delocalizzare parte della produzione di fascia bassa.
BUONA

3
CAPACITÀ COMMERCIALE

I grandi marchi riconoscibili su tutte le piazze internazionali a Valenza trovano un punto fisso e da qui partono per invadere non solo il mercato domestico ma quelli di tutto il mondo. Le strategie commerciali sono al passo con i tempi e non vengono mai proposte come "imposizioni". Semmai le strategie si diversificano a seconda dell'obiettivo che devono raggiungere.
DISCRETA

PUNTI DI DEBOLEZZA

1
DIMENSIONI D'IMPRESA

Trovare punti di debolezza nella filiera del gioiello valenzano non è impresa facile perchè il distretto ha saputo accoppiare tradizione e innovazione per restare sempre al passo con i tempi. Le dimensioni d'impresa stanno però cominciando a diventare un problema da affrontare perchè in tanti casi si rischia di restare esclusi dai mercati. Il problema è ben conosciuto dall'Associazione orafa valenzana (Aov) che sta sensibilizzando gli associati da tempo.
BASSA

2
ALLEANZE STRATEGICHE

Fortemente connesso all'anello precedente è quello delle alleanze strategiche. La dimensione artigianale rende complessi i "matrimoni". Bisogna poi ricordare che l'individualismo dei maestri orafi non è un difetto, ma una ricchezza. Ad aiutare le imprese intervengono manifestazioni come la mostra internazionale di gioielleria e oreficeria (27-30 ottobre nel centro espositivo Expo Piemonte Valenza).
SCARSA

3
OCCUPAZIONE

È un problema non tanto perchè la crisi globale colpisce tutti i settori (anche se quelli del lusso riescono ad affrontarla molto meglio) ma soprattutto perchè non è facile trovare manodopera qualificata. Da questo punto di vista il distretto vive un paradosso. La scuola For.Al è in grado di soddisfare molte esigenze di formazione, ma le iscrizioni diminuiscono e il futuro è a rischio. Non solo: molti formano in azienda i futuri gioiellieri.
INSUFFICIENTE

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