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Questo articolo è stato pubblicato il 11 settembre 2012 alle ore 07:48.

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Chi è in queste condizioni comunque può toccare con mano il peso del principale gap competitivo del distretto: il costo dell'energia. «Vede – ci spiega Mussini mostrandoci un grafico – questa barra è quello che paghiamo negli Stati Uniti per gas ed energia elettrica». La barra è minuscola, alta un terzo rispetto a quella verde a fianco, che rappresenta il costo in Italia. Il forno davanti a noi, lungo 130 metri, riscalda le piastrelle fino a 1.200 gradi e lavora su tre turni per 24 ore. È la sintesi produttiva del gap, quantificata in 5-6 punti percentuali sui margini, regalati alla concorrenza estera dal divario dei listini di gas ed elettricità. «A noi non servirebbe molto – aggiunge Manfredini – basterebbe avere l'energia a prezzi competitivi, poi ce la caviamo da soli, senza aiuti, prebende o incentivi di sorta». Costo dell'energia e costo del lavoro hanno costretto il distretto di Sassuolo a smarcarsi dalla concorrenza di prezzo puntando con decisione su innovazione e qualità. Che significa imitare alla perfezione parquet, marmi e pietre, oppure produrre lastre ipersottili, leggere e resistenti, inserire nuovi tagli 90x90 in grado di rivitalizzare l'interesse dei clienti, o ancora, come Casalgrande Padana, brevettare molecole antismog per sciogliere l'inquinamento sulle superfici.

L'innalzamento qualitativo si legge nei numeri, con una produzione media per azienda che in 20 anni è raddoppiata, mentre il fatturato quadruplicava. L'innovazione continua nei materiali, nel design e nelle caratteristiche del prodotto ha permesso anche di "sdoganare" la ceramica dal mero uso per bagno e cucina, allargandone l'utilizzo a quasi tutte le superfici da interno o esterno. Cambiamenti continui, che sono la forza e in parte anche la "condanna" delle aziende del territorio. «Una volta un'innovazione ti faceva campare dieci anni – spiega Borelli allargando le braccia – oggi se va bene puoi approfittarne per dieci mesi».
L RATING DEL SOLE
Il punteggio
Attraverso una griglia di 12 variabili ciascun distretto è definito nei suoi punti di forza e di debolezza. Il distretto della ceramica di Sassuolo ha nell'innovazione e nella dimensione dei protagonisti i suoi punti di forza

IL GIUDIZIO
-PUNTI DI FORZA

1
DIMENSIONI D'IMPRESA
A confronto degli altri distretti italiani questo è un territorio di "giganti", dove oltre a Marazzi e Panaria si segnalano molti gruppi strutturati come Atlas-Concorde, Casalgrande Padana, Ceramiche Ricchetti, Cooperativa Ceramica d'Imola, Del Conca, Florim e Iris-Graniti Fiandre. La dimensione media è arrivata a 46 milioni, quadruplicata rispetto al 1992, taglia che consente di investire, innovare, crescere all'estero. Elevata
- 2
INNOVAZIONE

In parte questa capacità è frutto del punto precedente, la taglia aziendale. In parte è però un asset intrinseco degli imprenditori del territorio, capaci di inventare nuovi prodotti nel corso degli anni. Un tempo relegata a bagno e cucina, oggi la ceramica ricopre quasi tutte le superfici e questo accade grazie all'innovazione continua negli spessori, nei materiali, nei colori, nel design e nelle dimensioni.
Alta
- 3
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Quasi l'80% del fatturato del distretto è realizzato oltreconfine e Sassuolo e dintorni rappresentano ben il 23% dell'export mondiale della ceramica.I ricavi medi legati all'export sono balzati
in 20 anni da 6,7 a 36,6 milioni per ciascuna azienda, che ora non vende più solo in Europa ma anche nei Bric's, in Africa e Medio Oriente. Più limitata invece la presenza produttiva diretta all'estero. Buona
-PUNTI DI DEBOLEZZA

1
COSTO DEL LAVORO
In termini di costi il distretto non è certo competitivo rispetto alle produzioni low-cost dell'estremo Oriente. Tuttavia, le imprese del territorio hanno saggiamente optato per le produzioni di alta qualità, smarcandosi così dal mero confronto sui prezzi finali. Le grandi serie e i volumi "monstre", del resto, sono appannaggio dei cinesi mentre Sassuolo brilla nelle forniture di piccoli lotti, in cui la flessibilità produttiva fa premio sull'efficienza esasperata.

Elevato
- 2
DIFESA DALLA CONCORRENZA SLEALE

Il comparto ha ottenuto un'importante successo in Europa con l'imposizione di dazi sui prodotti asiatici da parte di Bruxelles. Tuttavia, la rapidità di creazione delle collezioni rende difficile il controllo dell'altro versante del problema, quello legato alle contraffazioni. Possibile dumping sui prezzi e copiatura smaccata dei prodotti sono temi alla costante attenzione delle imprese del territorio
Limitata
- 3
ATTRATTIVITÀ

Chi investe qui oggi parte con un gap competitivo di 5-6 punti sui ricavi. È il risultato dell'elevato costo dell'energia, in media superiore del 30% rispetto ai competitor europei ma con picchi anche superiori in confronto ad esempio agli Usa.
Il ciclo continuo dei forni, con temperature anche di 1.200 gradi, porta l'energia a valere fino al 20% dei costi produttivi. È il cruccio maggiore delle imprese del distretto.
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