I mobili friulani allargano i confini

Dimensioni e produttività i limiti.
PUNTI DI FORZA
1
PRODUTTIVITÀ
In quest'area non manca di certo. Nel pordenonese – come dichiara lo storico dell'arte e docente di design industriale all'Università di Palermo Philippe Daverio – si sta affermando un nuovo modello socio-economico ancora tutto da scoprire.
ALTO
-2
INNOVAZIONE
Fino a qualche anno fa l'innovazione non era un punto di forza dell'area. Era soprattutto la produzione seriale a farla da padrona.
Poi la crisi e la necessità di guardare giocoforza a nuovi mercati ha cambiato visioni e strategie.
DISCRETO
-3
MERCATO DOMESTICO
E' stato tradizionalmente il punto di forza di questo distretto dal quale, negli anni d'oro, partiva anche l'80% della produzione destinata ad entrare nelle case degli italiani. La concorrenza in casa e quella internazionale hanno cambiato le carte in tavola.
BASSO
-
PUNTI DI DEBOLEZZA
BASSO
-1
INTERNAZIONALIZZAZIONE
E' l'aspetto specularmente legato alla forza (che rischia di diventare punto di debolezza) del mercato domestico. Per questo tutti sono ora indirizzati verso i nuovi mercati e ben vengano i segnali di speranza.
SCARSO
-
2
ALLEANZE STRATEGICHE
«Dobbiamo guardarci negli occhi e fare sistema: aggregarci senza gelosie e andare insieme sui mercati esteri»: non le manda certo a dire Fabio Simonella, presidente della sezione legno-arredo di Unindustria Pordenone.
INSUFFICIENTE
-3
CAPACITA' COMMERCIALE
I marchi e i brand riconoscibili nel mondo che provengono da quest'area si contano sulle dita di una mano anche se quei pochi sono davvero forti. E dire che ci sono marchi che – pur essendo di nicchia – sarebbero in grado di spiccare voli molto più alti.

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