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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2012 alle ore 08:24.

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Le imprese guardano ai mercati emergenti e pensano a un consolidamento che potrebbe coinvolgere alcuni leader del settore. La crisi ha colpito duro il polo toscano dell'autocaravan, in Valdelsa e Valdipesa, a cavallo delle province di Firenze e Siena, dove una decina di marchi (Trigano, Hymer-Laika, Sea, Rimor) produce il 90% dei camper italiani e il 15% di quelli europei.

In quattro anni, dal 2007 al 2011, l'area ha perso 350 posti di lavoro (da 1.450 a 1.100 occupati diretti, che raddoppiano con l'indotto), la metà del portafoglio ordini (oggi intorno ai 400 milioni) e almeno il 30% del fatturato, che nel 2012 non raggiungerà i 500 milioni, con una performance comunque migliore rispetto all'andamento del mercato nazionale (-50%), grazie alle esportazioni e alla tenuta della fascia alta del comparto.
«Il calo italiano delle immatricolazioni, -30% a settembre, è in linea con l'andamento dei settori auto e moto», commenta Paolo Bicci, presidente nazionale dell'Associazione produttori caravan e camper (Apc) e amministratore delegato di Trigano, il gruppo francese che in Toscana ha la base produttiva a San Gimignano. «I costruttori reagiscono puntando sull'export, che nel 2007 incideva per il 50% e oggi sfiora l'80%: un segno di vitalità che fa ben sperare – aggiunge – anche se nel lungo periodo è indispensabile che riparta il mercato interno, penalizzato in questo momento dalla congiuntura economica negativa».

Fu un'altra crisi, quella dei mobilieri di Poggibonsi e della Valdelsa, che negli anni '80 del secolo scorso dette origine al distretto grazie all'intraprendenza di due imprenditori: Luano Niccolai della Rimor e Pierluigi Alinari di Caravan international (poi confluita in Trigano), pronti a sfruttare la capacità manifatturiera del territorio e la voglia degli italiani di viaggiare portandosi dietro la casa. I primi modelli realizzati da Niccolai e Alinari, su telai e motorizzazione acquistati dalle le case automobilistiche, erano artigianali: autentici pezzi unici, il cui successo ha portato alla nascita di un vero e proprio distretto, sviluppando un indotto importante e attraendo i big europei del settore, come il gruppo tedesco Hymer e la francese Trigano, fino ai numeri record della stagione 2006-2007 (15mila veicoli prodotti contro i 5mila attuali), alla vigilia della burrasca internazionale che non ha risparmiato il polo toscano.

Trigano, dov'è confluita Caravan international, ha applicato il contratto di solidarietà per i 340 dipendenti, 47 dei quali sono stati messi in mobilità. Rimor, dopo un nuovo intervento finanziario della famiglia Niccolai, ha comunque chiuso uno dei due stabilimenti (67 persone sono in cassa integrazione in deroga dal 9 ottobre) e i 170 dipendenti dell'impianto di Poggibonsi alternano produzione a periodi di cassa ordinaria. Sea, (marchi Elnagh e Mobilvetta) ha chiuso la sede di Pavia e concentrato tutte le lavorazioni in Toscana, dove impiega 200 persone. Le cose vanno un po' meglio per Laika del gruppo Hymer, leader di mercato con modelli di fascia alta, e per realtà giovani come Giottiline (vedere altri servizi).

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