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Questo articolo è stato pubblicato il 07 gennaio 2013 alle ore 12:18.

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La Richard Ginori è stata dichiarata fallita dal tribunale di Firenze. La decisione è stata depositata dai giudici chiamati a pronunciarsi sull'ammissibilità o meno dell'azienda al concordato preventivo. Secondo quanto si apprende, i membri del collegio dei liquidatori raggiungeranno a breve il tribunale per prendere visione del decreto di fallimento.

L'azienda di porcellane di Sesto Fiorentino è in liquidazione dalla scorsa primavera, quando il bilancio consuntivo 2011 aveva rivelato perdite superiori allo stesso capitale sociale.
Il collegio dei liquidatori ha lavorato per una soluzione di concordato preventivo, cercando un soggetto che potesse rilevare le attività commerciali e produttive della Richard Ginori: soggetto che, lo scorso dicembre, era stato individuato nella cordata composta dalle aziende Lenox e Apulum. Attualmente la Ginori conta 314 lavoratori, tutti da agosto in cassa integrazione per cessazione dell'attività.
Secondo i Cobas, le due società che potevano salvare l'azienda Lenox e Apulum, «erano già in possesso di decine di milioni di ordinativi pronti da evadere e da produrre».

Occupata l'area della fabbrica
In queste ore, un centinaio di lavoratori della Richard Ginori ha occupato l'area della fabbrica di Sesto Fiorentino. I lavoratori, che avevano già animato il presidio dei Cobas davanti a Palazzo di Giustizia e alla Regione Toscana, si sono riuniti in assemblea all'interno della sala mensa, per fare il punto sugli ultimi sviluppi e sugli scenari dell'azienda, ora affidata al curatore fallimentare Andrea Spignoli.

Domani incontro in Regione
Domattina alle 9, secondo quanto riferito ai lavoratori da Giovanni Nencini (Cobas), si terrà un incontro con il presidente della Regione Enrico Rossi e con l'assessore regionale a lavoro e attività produttive Gianfranco Simoncini.

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