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Questo articolo è stato pubblicato il 18 febbraio 2013 alle ore 16:34.
(LaPresse)
A metà marzo torna Carosello. E da inizio aprile riprenderà anche il famoso intervallo che si chiamerà "Intervallo 2.0". È un'innovazione che riparte dalla tradizione quella della Rai e della sua concessionaria pubblicitaria, la Sipra, che a breve cambierà anche nome in Rai Pubblicità. Ad affermarlo oggi sono stati proprio i vertici della Sipra, il presidente Luigi Gubitosi, l'amministratore delegato Lorenza Lei e il direttore generale Fabrizio Piscopo.
Appuntamento alle nove di sera dunque, su Rai 1 per 210 secondi di spot - non più i 10 minuti di un tempo, ma gli anni passano per tutti - con musiche e stile simili alla versione originale che ha fatto storia. Probabilmente la formula più gettonata sarà quella di tre spot da 60 secondi e uno da 30. Ci saranno filmati costruiti ad hoc dagli investitori, spot messi in campo dalla Rai o formati misti.
«Su questa idea c'è stata una risposta molto positiva da parte degli investitori», ha spiegato il direttore generale Piscopo annunciando anche il ritorno di Intervallo, che vedrà però scorrere, con sottofondo della musica "storica", immagini delle aziende e non più di paesaggi. Di certo è una delle idee con cui la Sipra punta a fermare la perdita di pubblicità che quest'anno dovrebbe attestarsi, secondo budget, al -5 per cento. Per dare un ordine di grandezza occorre considerare che lo scorso anno la raccolta si è fermata a 744 milioni di euro contro i 965 dell'anno precedente.
L'incontro di ieri con la stampa - anticipando di qualche ora un meeting con gli investitori a Milano cui ne seguirà un altro domani a Roma - ha rappresentato anche l'occasione per parlare della Rai, alle prese con una perdita che per il 2012 dovrebbe attestarsi sui 200 milioni di euro. «Contiamo di fare un po' meglio rispetto a queste previsioni» ha affermato Luigi Gubirtosi, nella veste di direttore generale della Rai. L'azienda sta anche accelerando sul piano da 600 pensionamenti per il quale sono stati accantonati 53 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi ai 200 milioni di rosso.
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