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Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2013 alle ore 17:58.
L'ultima modifica è del 18 marzo 2013 alle ore 12:16.

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Una task force per esaminare i pagamenti pregressi
«Ho dato vita a una task force che possa esaminare quanto i pagamenti pregressi siano, una volta pagati, in violazione del patto di stabilità e per cercare di interpretare in maniera più flessibile il patto di stabilità. Con il commissario Rehn mi pare che l'esito del lavoro di questa task force sia positivo», ha detto il vicepresidente della commissione europea Antonio Tajani.

L'italia fornisca l'ammontare del debito verso le imprese
«Chiediamo al governo italiano di farci conoscere l'ammontare esatto del debito che le pubbliche amministrazioni nutrono nei confronti delle imprese», ha sottolineato Tajani.

La Bei sia come la Fed
«Stiamo lavorando per agevolare l'accesso al credito per le piccole e medie imprese e quindi aiutare l'economia reale. Se in Europa vogliamo essere competitivi per l'export, la Bei (Banca europea investimenti) deve fare come la Fed americana e agire per favorire la crescita», ha detto il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani.

Condizioni di finanziamento eccessivamente restrittive
I due vicepresidenti hanno sottolineato che le condizioni di finanziamento eccessivamente restrittive stanno, soprattutto in Spagna, Portogallo e Italia, «stanno ostacolando il flusso di credito verso le famiglie e le imprese. Questo frena la crescita delle esportazioni e l'attività economica».

Nuove regole per i contratti conclusi dal 1° gennaio 2013
La nuova direttiva europea non si applica necessariamente all'ammontare del debito commerciale pregresso. Nel caso dell'Italia, le autorità, è scritto nella nota congiunta, hanno deciso che le nuove regole si applicheranno solo ai contratti conclusi a partire dal 1 gennaio 2013. «Una soluzione realistica al problema dell'ammontare di debito commerciale pregresso - che si stima essere di notevoli dimensioni – deve, probabilmente, prevedere un piano di liquidazione avente come obiettivo quello di portare tale ammontare di debito pregresso a livelli non attribuibili a ritardi nei pagamenti (livelli fisiologici) in tempi relativamente brevi», sottolinea la nota dei vicepresidenti Rehn e Tajani. Questo piano dovrebbe prevedere adeguate misure contro il rischio di comportamenti opportunistici (azzardo morale) da parte delle pubbliche amministrazioni titolari del debito pregresso».

Cosa cambia per i pagamenti della Pa sul Sole 24 Ore
Quanta liquidità potrebbe essere sbloccata con questa operazione? Con quali benefici nei vari settori della nostra economia? Come saranno certificati i debiti delle singole amministrazioni? Alla spiegazione di queste novità e, soprattutto, delle ricadute operative per le imprese Il Sole 24 Ore dedica tre pagine, nelle quali si parla anche della boccata d'ossigeno, sempre per le imprese, che arriva sul fronte degli investimenti finanziati attraverso i fondi strutturali europei.

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