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Questo articolo è stato pubblicato il 16 aprile 2013 alle ore 11:00.

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A Tokyo è l'ora del fotovoltaico (Corbis)A Tokyo è l'ora del fotovoltaico (Corbis)

TOKYO - Il primato mondiale nell'espansione annuale conquistato dall'Italia nel 2011 ha forse i mesi contati: quest'anno il Giappone con tutta probabilità supererà il nostro Paese, la Germania e gli Usa e diventerà il secondo mercato mondiale del fotovoltaico alle spalle della Cina. Lo prevedono gli studi di due società specializzate (Ihs, Ims e Bloomberg New Energy Finance): il boom in corso nello sviluppo di energie alternative in Giappone, focalizzato sul solare, potrebbe portare nuova capacità in un ordine da 6 fino a oltre 9 gigawatt (contro il record mondiale italiano di 2 anni fa a 7,9). Il trend ha superato ogni previsione da quando, nel luglio scorso, è entrato in pieno vigore il meccanismo tariffario più generoso del mondo. Solo nell'ultimo trimestre 2012, le vendite di celle solari (per oltre un terzo importate) sono balzate del 147% a 1.003 megawatts.
Anche se dal primo aprile il Fit (feed-in-tariff) è stato ridotto del 10% rispetto ai precedenti 42 yen per kilowatt ora, resta decisamente attraente (due o tre volte più vantaggioso che altrove): la legislazione introdotta l'anno scorso (che costringe le grandi utility a comprare a prezzi prefissati e a lungo termine l'energia prodotta da esterni con fonti non convenzionali) può dirsi coronata da un successo esemplare. Il motore di questo processo accelerato è stato l'incidente nucleare di Fukushima, che ha portato allo spegnimento cautelativo di tutti i reattori del Paese tranne due, imponendo una diversificazione della base energetica. Il tassello che manca, ora, è una riforma dell'intero sistema elettrico (con la separazione tra produzione e distribuzione) di cui il governo del premier Abe ha varato questa settimana il primo passo avanti.

«Mi hanno chiamato varie aziende italiane per avere informazioni su possibili investimenti in questo mercato», afferma Marta Marmiroli, ingegnere di Reggio Emilia arrivata in Giappone 17 anni fa ed entrata dopo un anno post-universitario alla Mitsubishi Electric, dove oggi guida un gruppo specializzato nei sistemi di potenza. Nel suo intervento al convegno dei giorni scorsi sulla sostenibilità urbana organizzato all'Istituto italiano di cultura di Tokyo, Marmiroli ha insistito sulle opportunità create da una situazione eccezionalmente favorevole allo sviluppo delle energie alternative: condizioni che più avanti potrebbe essere meno ottimali. Il tasso di crescita del fotovoltaico potrebbe in futuro decelerare, non solo per il freno agli incentivi ma per la scarsità di terreni su cui installare grandi impianti. Allo stesso convegno, la Camera di commercio italiana di Tokyo ha presentato una ricerca curata dallo studio legale Pavia e Ansaldo per gli investimenti nel campo delle energie rinnovabili e ha segnalato anche l'interesse manifestato da aziende italiane attive nella componentistica.
Lo sbarco della prima azienda italiana in un rilevante progetto nel fotovoltaico in Giappone è avvenuto con la vittoria, lo scorso dicembre, del gruppo Infrastrutture nella gara per la costruzione e gestione di un impianto da 1 Mw nella città di Chichibu, a nord di Tokyo. «Il mercato giapponese delle rinnovabili è molto sofisticato e professionale e quindi promettente, ma solo per gli imprenditori che lo affrontano con una visione di lungo termine - osserva Pier Francesco Rimbotti, presidente del gruppo Infrastrutture - Attraverso un durissimo lavoro avviato oltre un anno fa, abbiamo aperto un ufficio e con la controllata di diritto Giapponese Hergo Sun Japan Kk, ci siamo aggiudicati due bandi pubblici». Dopo il successo di dicembre, infatti, in questi giorni sta finalizzando il contratto per un secondo progetto più ampio, da 3,5 mw. D'altra parte, Rimbotti riconosce che il suo successo è stato ottenuto «anche con il supporto del sistema-Italia, in particolare l'Ambasciata d'Italia e l'Ice, e l'Italy-Japan Business Group».

L'ATTRATTIVITÀ DEL MERCATO

Rinnovabili
Il mercato delle energie rinnovabili in Giappone ha un valore stimato in 25,5 miliardi di dollari, con una crescita media annua del 2,7% nel periodo 2007-2011.
Il grosso del settore è appannaggio dell'industria idroelettrica.
0,7% - Atomo ai margini
La quota del nucleare nella produzione di energia nel terzo trimestre del 2012

Solare
Quest'anno il Giappone potrebbe aumentare di 6-9 gigawatt la capacità produttiva di energia elettrica dal solare.
Un vero e proprio boom che porterebbe Tokyo al secondo posto nel mondo dietro la Cina come mercato del fotovoltaico.
+147% - L'impennata
L'aumento delle vendite di celle solari nell'ultimo trimestre 2012 a quota 1.003 megawatt

Incentivi
Il sistema delle feed-in-tariffs introdotto nel luglio 2012 impone alle utility di comprare a prezzi prefissati superiori a quelli di mercato l'energia proveniente da fonti rinnovabili. Questo ha portato a un'impennata dell'installazione di impianti fotovoltaici.
42 - L'incentivo
La tariffa garantita per kilowattora (in yen, pari a 0,33 euro) ai produttori di energia rinnovabile

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