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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2010 alle ore 09:02.

Due percorsi paralleli e di durata diversa
Chi sogna di diventare ingegnere è chiamato a scegliere se fermarsi dopo la laurea di primo livello o proseguire con la specialistica. Nel primo caso, dopo la laurea e il superamento dell'esame di Stato ci si iscrive alla sezione B dell'albo degli ingegneri. Chi completa il ciclo di studi, invece, ha accesso alla sezione A. A sezioni differenti corrispondono anche esami di Stato diversi che (scritto e orale) si tengono due volte all'anno.

«Nei prossimi anni - spiega Romeo La Pietra, presidente del centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri - è probabile che vengano introdotte importanti novità sul fronte della formazione. Si parla di rendere obbligatorio il tirocinio, cosa molto utile per i giovani che devono prendere contatti con il mondo del lavoro». Attualmente sono in via di definizione le nuove regole: bisognerà decidere se gli studenti potranno iniziare il tirocinio durante il corso di studi o solo dopo la laurea.

Lo stesso vale per gli studenti di architettura: anche per loro potrebbe diventare obbligatoria un'esperienza di lavoro. Dopo l'esame di ammissione al corso di laurea e il conseguimento del titolo universitario, arriva il momento dell'esame necessario per l'iscrizione all'ordine. L'esame (diverso anche in questo caso per la sezione A e la sezione B a seconda del tipo di percorso scelto, ossia laurea triennale o laurea magistrale) consta di quattro prove, una pratica, due scritte e una orale.

Oltre all'esame di stato, i professionisti sono chiamati ad assolvere l'obbligo di formazione permanente frequentando corsi e seminari di aggiornamento o di specializzazione.

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