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Lezioni in inglese e online

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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2010 alle ore 09:03.

Si mantiene forte il processo di internazionalizzazione avviato negli ultimi anni delle facoltà di ingegneria.
Al Politecnico di Milano, per esempio «abbiamo avviato 3 corsi magistrali di ingegneria in inglese – spiega il rettore, Giulio Ballio –. Ma anche i corsi di dottorato sono in lingua». Nell'ateneo sono più di 2.500 gli studenti non italiani che arrivano da un centinaio di paesi diversi. «Da quest'anno poi – aggiunge Ballio –, abbiamo aumentato la selezione all'ingresso. I test iniziano a marzo e chi li supera presto ha una maggiore possibilità di iscriversi al corso di studio preferito».

Internazionalizzazione e nuove tecnologie saranno centrali nell'offerta didattica del Politecnico di Torino. «Il prossimo anno – spiega il rettore, Francesco Profumo –, saranno incrementati i corsi in inglese già nella laurea di primo livello e si cercherà di garantire la possibilità di seguire anche online e attraverso il videotelefono tutte le lezioni del primo anno». In più, per far diminuire i tassi di abbandono, il Politecnico di Torino propone un primo anno comune a tutti i corsi delle facoltà di ingegneria.

Principio analogo per la facoltà di ingegneria di Tor Vergata a Roma: per non "blindare" la scelta degli studenti del primo anno vengono riconosciuti 60 crediti uguali per tutti. «Non si può pensare – spiega il preside Vittorio Rocco – che un ragazzo di diciotto anni possa avere la certezza di aver scelto il corso di studi più adatto a lui già dal primo anno. Se nel passato uno studente che cambiava corso si trovava un carico di debiti formativi, oggi, invece, per le materie di base, il primo anno ha corsi uguali per tutti. Questa impostazione ha l'obiettivo di impedire che una scelta sbagliata porti i ragazzi ad abbandonare l'università». Anche i nuovi corsi semestrali vanno nella stessa direzione. «I corsi trimestrali non garantivano una sufficiente qualità di apprendimento – aggiunge Rocco –, per le materie astratte sono necessari almeno sei mesi perché le conoscenze si sedimentino. Gli studenti che frequentavano corsi troppo brevi, rischiavano di scoraggiarsi e di abbandonare prematuramente il corso». Altra novità di Tor vergata sarà la laurea triennale in inglese. Obiettivo del corso: attrarre studenti stranieri e abituare gli italiani all'uso dell'inglese.

Una maggiore spinta verso l'internazionalizzazione si evidenzia anche nei nuovi programmi dell'università Federico II di Napoli. Oltre ai corsi in lingua inglese l'università punta a incrementare i programmi di scambio. In più sarà completato l'adeguamento al decreto ministeriale 270 del 2004. L'offerta formativa comprenderà 16 corsi di primo livello, 17 magistrali e un corso a ciclo unico.

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Allarme, invece, al Politecnico di Bari. «Per il corso 2010-2011 – spiega il rettore, Nicola Costantino - abbiamo mantenuto la stessa offerta didattica dell'anno precedente. Temo però che in seguito non riusciremo a mantenere le sedi di Foggia e Taranto».