House Ad
House Ad
 

Norme e Tributi Fisco

Dopo il no delle Regioni alla manovra, Bossi dice: Formigoni non deve esagerare

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2010 alle ore 16:35.

«Formigoni non deve esagerare, il federalismo fiscale non viene toccato». Così Umberto Bossi, segretario generale della Lega e ministro delle Riforme, interviene sulla discussione per le conseguenze della manovra economica. «Certo - ha aggiunto Bossi - le Regioni rischiano di avere meno soldi e chiedono più trasferimenti da parte dello Stato, questo è il problema, non il federalismo fiscale, che porta con se comunque un vantaggio». A proposito del rischio incostituzionalità, Bossi ha risposto: «Non penso che ci sia».

L'analisi di Dino Pesole sulla giornata di ieri

Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti ha già detto la sua: la manovra da 24,9 miliardi all'esame del Senato deve restare immutata «nei saldi e nei soldi». Consapevole dei rischi che un esame parlamentare non "pilotato" comporta per la tenuta delle misure contenute nel decreto, Tremonti in sostanza appare disponibile solo a pochi ritocchi, tutti adeguatamente compensati.

Sulla difesa della linea del rigore ha ottenuto una copertura e un riconoscimento esplicito da parte di Bruxelles: un atout importante da opporre alle richieste di modifica che già stanno emergendo all'interno della maggioranza. La variabile politica però ha in questo caso un peso non da poco: fino a che punto sono disposti a spingersi i finiani, che già hanno ipotizzato se non proprio una contromanovra certamente una serie di misure aggiuntive di rilievo, dall'introduzione della cedolare secca sugli affitti al potenziamento dei tagli ai ministeri con un'ulteriore stretta sulla spesa per acquisti intermedi, per finire con la proposta di trasformare i contributi a fondo perduto in crediti d'imposta. Sono proposte che per gran parte il presidente della commissione Finanze del Senato, Mario Baldassarri, aveva già presentato in occasione dell'esame parlamentare dell'ultima Finanziaria, ma poi non se ne fece nulla per la contrarierà dello stesso Tremonti.

L'altro fronte aperto è con le Regioni e gli enti locali. La manovra taglia le spese di competenza delle Regioni per oltre 8 miliardi nel biennio e la richiesta di rivedere l'impianto del decreto si è fatta ora forte e chiara. Difficile non tenerne conto, anche perché l'allarme giunge compatto da regioni governate dal centrodestra come dal centrosinistra. Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni è stato alquanto esplicito: così rischia di saltare il federalismo fiscale. Eventualità che equivarrebbe di fatto alla crisi di governo, perché la Lega non accetterà di sacrificare senza adeguate contropartite il suo cavallo di battaglia per difendere i saldi della manovra.

L’articolo continua sotto

La sfida trasversale delle regioni crea un problema alla Lega

La rivolta delle regioni contro i tagli della manovra finanziaria sta provocando un effetto

Formigoni, manovra a rischio incostituzionalità. Va cambiata

Formigoni, manovra a rischio incostituzionalità. Va cambiata

«Questa manovra va cambiata. È possbile e doveroso farlo, rispettando i totali ma distribuendo il

La relazione annuale dell'Antritrust

L'ottovolante dei titoli di Stato (di Orazio Carabini)

Tags Correlati: Finanze | Giulio Tremonti | Normativa sulle Regioni | PDL | Roberto Formigoni | Senato | Silvio Berlusconi | Umberto Bossi

 

La partita dunque appare tutt'altro che chiusa in partenza, anche se oggettivamente i margini appaiono esigui. La preoccupazione di Tremonti è che se si rivedono i tagli alle regioni e agli enti locali, sarà difficile poi difendere la linea del rigore di fronte a richieste che provengono dallo stesso governo, come quelle che puntano a ridurre i tagli per il comparto della sicurezza. Il ministro lo ribadirà negli incontri che avrà nei prossimi giorni con gli esponenti del Pdl al Senato.

In questo complesso puzzle un ruolo decisivo dovrà svolgerlo lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha accettato a malincuore di far sua una manovra basata su sacrifici pesanti chiesti in particolare al comparto del pubblico impiego e agli enti locali. Tuttavia, la copertura politica del premier appare decisiva per il ministro dell'Economia. Si tratta ora di appurare sul campo se l'annunciato piano di liberalizzazione dell'economia, per eliminare gli ostacoli che si frappongono a quanti intendano avviare una qualsivoglia attività imprenditoriale, sia di per sé sufficiente a lanciare il messaggio in direzione del potenziamento delle misure sulla crescita, rivendicato con forza dagli stessi finiani. Probabilmente occorrerà un segnale ulteriore da lanciare già in sede di conversione del decreto.

Shopping24

Da non perdere

Economia Usa a stelle e (7) rischi

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Usa e per quella globale, inevitabilmente

Senza Pedemontana le imprese frenano

Se ne parla da vent'anni e ancora non c'è. L'Expo 2015 sembrava l'occasione buona per arrivare in

Lettere

I mutui latitano ma le banche abbiano più coraggio Mi chiamo Andrea Bucci, sono un giovane

Il posto italiano sul treno cinese

Dapprima le cattive notizie: l'anno appena trascorso è stato, per gli italiani, il peggiore del

Grillo è tornato e vuole contendere l'elettorato a Berlusconi

Una mossa a effetto di Beppe Grillo era attesa come inevitabile ormai da qualche settimana. Da

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da