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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2010 alle ore 16:38.

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Formigoni, manovra a rischio incostituzionalità. Va cambiataFormigoni, manovra a rischio incostituzionalità. Va cambiata

«Questa manovra va cambiata. È possbile e doveroso farlo, rispettando i totali ma distribuendo il carico dei sacrifici su tutti. È come se si prendesse un figlio e si caricasse su quel figlio l'intero carico della manvora. Siamo in presenza di un padre sciammanato, che ha accumulato debito pibblico, metre il figlio virtuoso viene punito. Questa manovra va cambiata e penso che la ragione politica lo suggerirà». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, al termine della riunione della conferenza delle regioni sulla manovra economica.

Manovra a rischio incostituzionalità. Secondo Formigoni la manovra sarebbe anche a rischio incostituzionalità: «Alle Regioni vengono tolti i soldi ma non le funzioni: questo contraddice quanto disposto dalla Corte Costituzionale. C'è dunque un rischio di incostituzionalità della manovra, dal momento che la Corte Costituzionale afferma che deve esservi un collegamento diretto tra le funzioni conferite e le risorse necessarie per il loro esercizio». Con un terzo in meno di trasferimenti per il trasporto pubblico locale, spiega il governatore lombardo, le Regioni che hanno contratti, ad esempio con Trenitalia, si troveranno, il giorno dopo, con un possibile taglio di un terzo dei treni da parte della società che «probabilmente licenzierà un terzo del personale decidendo magari di fare causa -vincendola - alla Regione». Per non parlare dei fondi per la famiglia «integralmente spazzati via»; 130 milioni di euro, prosegue Formigoni nell'esempio, «non era grande cosa» ma questo taglio è «un pessimo segnale». A questo si aggiunga che la legge sulla contabilità approvata nel 2009 impegna il Governo a intervenire sul bilancio passando per la conferenza Stato-Regioni. «Questo non è stato» ed è «un pessimo segnale per tutto il Paese».

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