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Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2010 alle ore 08:10.

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Lo stalking non fa necessariamente male al corpo. Paura, impotenza, oppressione sono le sensazioni generate da una presenza intrusiva e indesiderata che invade la quotidianità di qualcuno.Con l'approvazione della legge contro gli atti persecutori è stata colmata la lacuna legislativa per la quale oggi è possibile perseguire penalmente chiunque commetta «prolungate e indesiderate condotte intrusive in grado di produrre un forte senso di impotenza e di paura». Lo stalking, anche quando non si collega a fatti violenti, produce conseguenze dannose sulle vittime (soprattutto quando la persecuzione è prolungata nel tempo). La conquista legislativa in Italia risale all'introduzione della legge 38/2009, rafforzata anche dai giudici che hanno stabilito che il reato di stalking non debba essere assorbito da reati più gravi quando concorra con essi (si veda il Sole 24 Ore del 15 febbraio).

I dati sullo stalking indicano che circa il 20% delle vittime subisce qualche forma di violenza fisica, che va da aggressioni lievi ad aggressioni gravi, che, in molti casi, sono perpetrate per mano di partner o ex partner. Tuttavia, lo stalking è un comportamento che può provocare effetti deleteri sulle vittime indipendentemente dalla presenza di episodi di violenza. Le conseguenze di tale fenomeno si esprimono sia attraverso una compromissione delle funzioni sociali, sia tramite un disagio psicologico. Molte persone per timore di ricevere nuove molestie hanno paura di uscire di casa, non riescono a mantenere il proprio lavoro, non sono in grado di instaurare nuove relazioni, subendo in tal modo una notevole limitazione della vita sociale. Rinunciano ad andare a trovare amici e parenti e, in alcuni casi, cambiano lavoro o addirittura casa o residenza. Quasi sempre sono costrette a cambiare numero di telefono e indirizzo di posta elettronica. A livello psicologico i sintomi più comuni sono ansia, depressione, disturbo post traumatico da stress, stati depressivi associati a senso di impotenza e disperazione che, in casi estremi, possono condurre al suicidio.

Il rapporto tra violenza fisica e stalking non è collegato necessariamente alle lesioni fisiche, ma alla paura di essere aggrediti fisicamente oltre che verbalmente dallo stalker. Pertanto, parlare di rischio in situazioni di stalking significa tener presente non solo la possibilità di subire aggressioni fisiche, ma anche di essere sottoposti a persecuzioni persistenti e/o ricorrenti che comportano conseguenze sociali e/o psicologiche.

Nonostante il successo della normativa, accanto a strumenti repressivi andrebbero programmate strategie di prevenzione che partano dall'individuazione dei fattori di rischio collegati alla probabilità che un soggetto possa diventare vittima di situazioni di stalking. Inoltre, gli autori di tali azioni possono incorrere in disturbi di carattere psico-sociale che li rendono soggetti pericolosi. È quindi importante che le organizzazioni pubbliche e private siano in grado di garantire l'adeguato supporto alle vittime, ma anche di indirizzare gli autori verso servizi specializzati nel trattamento. Ciò richiede una formazione specifica e altamente specialistica dei professionisti: la consapevolezza e la competenza professionale rappresentano i presupposti per un efficace intervento. La tutela delle vittime non si esplica soltanto a livello giuridico, civile e/o penale, ma anche attraverso interventi di natura psico-sociale in grado di promuovere il benessere dei singoli, oltre che la sicurezza della collettività.

TAG: Reati

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