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Questo articolo è stato pubblicato il 05 agosto 2010 alle ore 08:13.
Via libera del Consiglio dei ministri al quarto decreto attuativo del federalismo fiscale sull'autonomia impositiva dei comuni. Autonomia che gli enti locali conquisteranno in due tappe: la prima incassando dallo stato già dal 2011 il gettito di una serie di tributi derivanti dalla cosiddetta fiscalità immobiliare; la seconda partirà dal 2014 con l'introduzione della nuova imposta municipale propria e di una municipale facoltativa secondaria. Ad ampliare poi l'impatto della nuova riforma sulla tassazione degli immobili contribuirà, sempre dal prossimo 1° gennaio 2011, la cedolare secca sugli affitti delle case.
Proprio sull'entità dell'aliquota della cedolare si è consumato ieri il confronto all'interno dell'esecutivo nell'approvare il decreto legislativo. Infatti, nella riunione durata poco più di 40 minuti - incombeva il voto in aula della Camera sulla mozione di sfiducia al sottosegretario Giacomo Caliendo - sotto la spinta del ministro per le Semplificazioni, Roberto Calderoli, il Consiglio dei ministri ha deciso di ridurre al 20% (per tutti i tipi di contratti di affitto inclusi quelli a canone concordato), l'iniziale aliquota del 25 con cui la cedolare è arrivata all'esame del Consiglio.
La parola è stata rimessa ai tecnici dell'Economia per valutarne le compatibilità finanziarie e solo in tarda serata si sarebbe giunti alla quadratura dei conti. Va detto che ora il provvedimento passerà all'esame delle Camere per il relativo parere, per poi tornare al Consiglio dei ministri per l'approvazione definitiva. Ci sono allora tutti i tempi tecnici per ulteriori quantificazioni e valutazioni di merito sull'entità della cedolare secca e sulle sue modalità di applicazione a partire dal prossimo 1° gennaio.
Dal 2011, infatti, i proprietari di immobili concessi in locazione ad uso abitativo potranno scegliere se applicare la nuova cedolare secca o se continuare a seguire le regole di tassazione attuali. Alla cedolare, che nei fatti sarà un'imposta sostitutiva dell'Irpef, delle addizionali, nonché dell'imposta di registro e dell'imposta di bollo, si potranno dunque assoggettare i canoni di locazione dei contratti stipulati per gli immobili ad uso abitativo e le loro pertinenze.