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Questo articolo è stato pubblicato il 04 agosto 2010 alle ore 17:22.
Dalla cedolare secca sugli affitti con aliquota tra il 20 e il 25%, alla stretta per chi affitta in nero, passando per la devoluzione ai municipi degli incassi sulle imposte sugli immobili, fino ad arrivare alla tassa unica per i comuni. Confermando le anticipazioni del Sole24Ore in edicola ieri, il Consiglio dei ministri, in una riunione lampo, durata circa 30 minuti, ha dato il via libera all'esame preliminare del Dlgs sul federalismo municipale. Il provvedimento ora passerà all'esame della Conferenza Stato-Regioni, a settembre, poi, del Parlamento per tornare infine al consiglio dei ministri per il via libera definitivo. Con il varo del decreto si conclude la prima tornata del processo attuativo del federalismo.
Per l'Anci, «È stata ricostituita una situazione di normalità europea, riportando i comuni a un livello accettabile di autonomia finanziaria e, al pari di quanto accade nella maggior parte delle città europee e mondiali, è stata attribuita ai comuni la leva sugli immobili».
Il provvedimento prevede la devoluzione ai comuni del gettito delle imposte sugli immobili ubicate nel loro territorio. I trasferimenti erariali verranno ridotti in misura pari al gettito devoluto. In particolare, saranno trasferite: l'imposta di registro e di bollo, quella ipotecaria e catastale, l'Irpef in relazione ai redditi fondiari (escluso il reddito agrario), l'imposta di registro e di bollo sui contratti di locazione degli immobili, i tributi speciali catastali, tasse ipotecarie, e la cedolare secca sugli affitti.
Da gennaio 2011, scatterà la cedolare secca sugli affitti. L'aliquota dovrebbe essere tra il 20 e il 25% e come ha spiegato il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, «riguarda gli affitti normali, non quelli agevolati». I tecnici del Tesoro sono ancora impegnati nel valutare l'impatto finanziario delle nuova aliquota, prima di decidere se sarà del 20 o del 25 per cento. In ogni caso, la cedolare sostituirà l'Irpef sugli affitti, il registro e il bollo. Il nuovo regime, tuttavia, sarà facoltativo. La cedolare potrà essere applicata anche ai contratti di locazione per i quali non sussiste l'obbligo di registrazione. Raddoppiano le sanzioni per chi non dichiara le abitazioni in affitto.