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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2010 alle ore 18:53.
Appalti sotto controllo, a partire dalla tracciabilità dei flussi finanziari: diventa obbligatorio l'utilizzo di conti correnti bancari o postali dedicati. Previste forti sanzioni per chi non rispetta le nuove regole. Il ministero dell'Interno ricorda che entra in vigore da oggi il Piano straordinario contro le mafie, la legge 13 agosto 2010, n. 136. Il piano delega il Governo alla redazione di un dlgs con il codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione e un secondo dlgs per la modifica e l'integrazione della disciplina in materia di documentazione antimafia. Ci sono misure per potenziare le misure di contrasto alle infiltrazioni criminali nel settore degli appalti pubblici.
Pena la nullità, i contratti pubblici dovranno contenere una clausola in base alla quale i fornitori assumono gli obblighi della tracciabilità finanziaria. Nel piano sono contenute una serie di norme per prevenire le infiltrazioni criminali. A partire dalla bolla di consegna del materiale impiegato nei cantieri, con targa e nominativo del proprietario dell'automezzo che lo ha trasportato.
Il piano prevede anche norme sull'identificazione del lavoratori nei cantieri: in regime di appalto e di subappalto, devono essere muniti di tessera di riconoscimento, con foto, generalità del lavoratore e indicazione del datore di lavoro.
Arriva anche un nuovo reato, la «turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente», che prevede da 6 mesi a 5 anni di carcere e una multa da 130 a 1.032 euro per chi con violenza o minaccia, con doni, promesse o collusioni turba il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto di un bando. Più duro anche il regime sanzionatorio per il reato di «turbata libertà degli incanti»: il massimo edittale da 2 a 5 anni.
Fra le novità sumentano i reati per i quali sono possibili operazioni sottocopertura: dall'estorsione al sequestro di persona a scopo di estorsione, dal favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ai reati legati a stupefacenti, al traffico illecito dei rifiuti. Occorreranno, invece, sei mesi di tempo dall'approvazione del provvedimento per il Dpcm che istituirà in ambito regionale, la Stazione unica appaltante per garantire trasparenza, economicità e regolarità nella gestione degli appalti pubblici di lavori e servizi.