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Norme e Tributi Fisco

Straordinari sempre più agevolati, a patto che siano utili a incrementare la competitività

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Questo articolo è stato pubblicato il 25 settembre 2010 alle ore 09:56.

Qualsiasi forma di lavoro straordinario può essere detassato se l'azienda dichiara che è stato utile ad incrementare la competitività. Lo precisano l'agenzia delle Entrate e il ministero del lavoro con una nota congiunta (prot. 2010/134950) tornando sul tema della detassazione dopo la risoluzione 83/2010. Si realizza, nella sostanza, una piena liberalizzazione delle somme soggette a detassazione ricomprendendo anche le somme dovute per prestazioni eccedenti quelle ordinarie.

Il problema si è posto all'indomani della risoluzione 83/2010 la quale aveva dato un segnale di apertura alla possibilità di detassare il lavoro straordinario regolamentato dal decreto legislativo 66/2003 (ma anche quello supplementare). Era stato avanzato qualche dubbio sulla possibilità che queste somme venissero detassate poiché erano contenute nella norma originaria che ha istituito il beneficio fiscale (Dl 93/08), ma successivamente sono state soppresse dal 2009 (articolo 5 del Dl 185/08).

Nessun dubbio, invece, si era posto per lo straordinario forfetizzato che generalmente viene corrisposto ai lavoratori che hanno un inquadramento elevato nell'ambito della contrattazione collettiva e che sono esclusi dalla disciplina giuridica sull'orario di lavoro. Ora viene precisato che il lavoro straordinario che si applica alla generalità dei lavoratori (ossia, quello regolato dal Dlgs 66/03) può essere detassato a condizione che «sussista un vincolo di correlazione con i parametri di produttività». Come chiarisce la nota congiunta analogo criterio risulta valido per ricondurre nel beneficio fiscale le prestazioni di lavoro supplementare o reso sulla base di clausole elastiche.

Si pone però il problema della prova affinché possa essere dimostrata la correlazione: anche sul punto la nota congiunta fornisce un nuovo indirizzo. In via generale, l'Agenzia e il ministero richiamano la circolare 49 del 2008 in cui è stato chiarito che l'impresa deve documentare che determinate somme siano state assegnate al lavoratore: e ciò può avvenire anche attraverso «la comunicazione scritta al lavoratore della motivazione della somma corrisposta».

In considerazione del fatto che questa documentazione non sempre è presente nelle aziende, la nota sembra fare un passo in più: l'azienda, in alternativa alla documentazione, può fornire una dichiarazione con cui attesta che la prestazione lavorativa ha determinato un risultato utile per il conseguimento di elementi di competitività e redditività legati al proprio andamento economico.

L’articolo continua sotto

Un assist per la competitività

Ampia applicazione del regime di detassazione per tutte le somme erogate in relazione a incrementi

Detassazione del 10% dei premi da risultato: bonus con effetto retroattivo

L'accordo di Pomigliano D'Arco chiama il chiarimento. Con la risoluzione 83/2010 (si veda Il Sole

Tags Correlati: Agenzia Entrate | Caf | Fisco | Inps |

 

Si tratta di risultati che non devono per forza aver prodotto un utile per l'impresa o il professionista poiché è sufficiente che la prestazione abbia fornito un'utilità complessiva sganciata da logiche squisitamente finanziarie. Questo criterio di determinazione della somma vale a partire dal 2009 e si applica entro il limite di importo complessivo di 6mila euro lordi (unitamente alle altre somme già detassate), con esclusivo riferimento al settore privato e per i titolari di reddito di lavoro dipendente non superiore, nel 2008, a 35mila euro, al lordo delle somme assoggettate nel 2008 all'imposta sostitutiva.

Si pone ora l'ulteriore problema delle modalità di recupero delle somme. Non è escluso che con una ulteriore chiarimento venga data la possibilità di detassare gli straordinari "arretrati" in occasione della compilazione del prossimo modello 730/2011 relativo al periodo di imposta 2010 senza la necessità di compilare una dichiarazione integrativa per il passato. Sembra essere questo il nuovo indirizzo contenuto in comunicazioni inviate da alcuni Caf alle imprese. Se venisse confermata questa modalità di recupero, le imprese e i professionisti avrebbero più tempo per fornire tutti gli elementi utili ai propri lavoratori. Si dovrebbe sciogliere in modo positivo anche il dubbio della detassazione con l'aliquota del 10% dell'importo che le aziende in questi giorni stanno restituendo ai lavoratori, e corrispondente allo sgravio contributivo autorizzato dall'Inps.

Un assist per la competitività (di Michele Tiraboschi)

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