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Norme e Tributi Fisco

I commercialisti a congresso: «Otto anni per fare il federalismo fiscale». Befera: avversari solo sul campo

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Questo articolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2010 alle ore 13:09.

Tutte le video interviste della prima giornata del congresso dei commercialisti

All'apertura dei lavori il presidente dei commercialisti Claudio Siciliotti ha annunciato quattro progetti concreti in discussione: lo statuto del contribuente da elevare a norma costituzionale; la certificazione della capacità di credito per le piccole imprese, accessibile per le aziende ma anche affidabile per le banche: «Durante il congresso firmeremo un protocollo con Abi e Unioncamere per poterla attuare - ha spiegato -. E ancora, ristrutturazione dei debiti per chi non può fallire: siamo uno dei pochi paesi sviluppati senza un'apposita normativa. Infine, discuteremo di un disegno di legge su una nuova società professionale per garantire ai giovani la possibilità di aggregarsi, con uno strumento innovativo che premi le quote di capitale intellettuale e non la capacità finanziaria dei singoli associati».

Una nuova stagione rapporti fisco-contribuenti, con regole certe uguali per tutti; il redditometro come strumento principe dell'evasione fiscale; aumento dell'età pensionabile; lotta ai paradisi fiscali e finanziari: questi i punti chiave della relazione di Siciliotti. «Dobbiamo cancellare questa concezione di paese di redditieri ed evasori e dobbiamo dare speranze ai giovani, innalzando l'età pensionabile e riducendo le garanzie per chi il lavoro ce l'ha già. Occorre un sistema di fiducia che vuol dire regole fiscali certe per entrambe le parti. C'è bisogno di una presa di distanza da condoni e sanatorie che allontanano equità fiscale».

«L'indebitamento delle famiglie - ha detto Siciliotti - è passato da 252 miliardi del 2000 a 491 nel 2009 e con l'euro svanisce possibilità di svalutare. Serve un nuovo patto social non partisan». «Quote sociali, aggiornamento delle tariffe, la conciliazione obbligatoria, le circolari dell'Agenzia sono testimonianza di un riconoscimento sempre più rilevante per la nostra professione – ha dichiarato il presidente dell'ordine napoletano Achille Coppola, davanti ai 2100 professionisti presenti in sala -. L'unificazione tra dottori e ragionieri è stata una operazione ben riuscita anche se c'è ancora molto da fare. La crisi si sta declinando come crisi sistemica e nella professione colpisce ancora più duramente: 110 mila commercialisti, a fronte dei 18mila della Francia, sono davvero troppi per un Paese da 60 milioni di abitanti»

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Befera: con i commercialisti avversari solo sul campo

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«Ampliare la funzione pubblica dei commercialisti anche nella lotta all'evasione»: è la proposta di Luigi Casero, sottosegretario al ministero dell'Economia e delle finanze. Oltre al ruolo centrale della categoria nelle esecuzioni immobiliari e nelle procedure concorsuali, l'allargamento del ruolo del commercialista può portare benefici allo stato e alle imprese. «L'azione già avviata con la categoria deve proseguire partendo dal ruolo terzo, permettendo ai professionisti di gestire a livello sussidiario anche la situazione dei revisori – ha spiegato -. E andrebbe resa effettiva anche la possibilità di gestione della vendita delle quote di Srl da parte dei commercialisti».

Casero ha sottolineato, in linea con quanto dichiarato dal presidente dei commercialisti Siciliotti, la rilevanza di una riforma fiscale che sia parallela alla diminuzione della spesa pubblica.

La sessione pomeridiana del Congresso è stata dedicata alla prima proposta concreta lanciata dal Consiglio nazionale dei commercialisti. L'illustrazione è stata affidata a Roberto D'Imperio, consigliere delegato all'area del diritto tributario e rapporti con l'amministrazione finanziaria. «Porteremo il progetto di legge in Senato e alla Camera già la settimana prossima - ha annunciato D'Imperio -. Ciò che si intende elevare a rango costituzionale è la sezione dei principi dello statuto, parallelamente al riequilibrio del rapporto fisco-contribuente da garantire con legge ordinaria».

Il progetto di legge riguarda in particolare il principio di chiarezza e trasparenza delle disposizioni tributarie, il principio che ne regola l'efficacia temporale e l'utilizzo del decreto legge in materia tributaria. L'upgrade costituzionale, che ha già raccolto adesioni bipartisan in Parlamento, prevede anche l'istituzione di un'Autorità nazionale garante del contribuente.

«Non sono convinto che il rango costituzionale basti a garantire un miglioramento del sistema – ha commentato Attilio Befera, direttore generale dell'Agenzia delle Entrate -: per quello è necessario un cambiamento nell'amministrazione, che sta già avvenendo. In questi primi 10 anni dello statuto si è già fatto molto a favore del contribuente».

Pensiero condiviso da Augusto Fantozzi, avvocato tributarista e ordinario di diritto tributario alla Sapienza di Roma: «La proposta di legge mi sembra intelligente - ha dichiarato - ma ci si può arrivare anche senza questa formula». «I cittadini non vogliono smettere di pagare le tasse – controbatte Giuseppe De Rita, presidente della Fondazione Censis -: vogliono pagarle in cambio di servizi. E questo è un problema, perché il ruolo del Fisco di ridistribuire la ricchezza finora non ha funzionato al meglio».

La sessione pomeridiana si è conclusa con l'intervento di Stephen Coleclough, presidente della Confédération Fiscale Européenne, che ha annunciato la redazione di una Carta dei diritti del contribuente «perché – spiega – di obblighi se ne hanno fin troppi ed è ancora troppo lo squilibrio rispetto all'amministrazione. Se lo statuto diventa vincolante, le autorità fiscali dovranno conformarsi».

«Troppo spesso si parte dal presupposto che il contribuente sia disonesto: ma è più facile riportarlo sulla retta via, quando è così, se l'amministrazione dà esempio di buona condotta. In questo è centrale il ruolo del consulente contabile che deve fare da intermediario e garantire al cliente tutti gli strumenti a sua disposizione». L'appuntamento con la seconda giornata di lavori è per venerdì 22 ottobre alle 9 con un incontro sulla mediazione civile e la gestione dei patrimoni sequestrati.

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