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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2010 alle ore 15:46.
SCHEDA / Che cos'è la mediazione obbligatoria
Testimonial d'eccezione, la conduttrice televisiva Milly Carlucci, per un video di 44 secondi per presentare al grande pubblico le novità in tema di mediazione. Un'istituto per evitare file e lungagini del giudizio, in materia civile e commerciale, che diventerà obbligatorio da marzo 2011. Ma non senza polemiche, e pure con un ricorso al Tar proposto dall'Oua, l'Organismo unitario dell'avvocatura, per lamentare vizi di merito e procedurali delle nuove disposizioni contenute nel Dlgs 4 marzo 2010 n. 28. Dallo scorso 5 novembre è entrato in vigore anche il regolamento attuativo del ministero della Giustizia che delinea le caratteristiche degli enti mediatori, di quelli di formazione, le tariffe, i controlli su albo e registro, le procedure per esperire la mediazione.
Scorrendo tra le pieghe delle disposizioni, che sono invece apprezzate da notai e commercialisti, spicca come, dal prossimo 20 marzo, si dovranno "conciliare" obbligatoriamente tutte le controversie in materia di condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende. E ancora: riconoscimento del danno da incidente stradale o nautico, responsabilità medica, contratti assicurativi, bancari, finanziaria, diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità. Fuori da queste "materie" la mediazione potrà essere richiesta dalla parte, su base volontaria, sia prima che durante il processo. Si può conciliare anche se il processo è già iniziato: in questo caso, deciderà il giudice.
Il procedimento di mediazione può durare al massimo 4 mesi e l'eventuale accordo raggiunto con la collaborazione del mediatore è omologato dal giudice e diventa esecutivo. La privacy del procedimento di mediazione è garantita dal fatto che nessuna dichiarazione o informazione data dalle parti nel procedimento può essere utilizzata nel processo, mentre nessuna dichiarazione o informazione data da una parte solo al mediatore può essere rivelata alla controparte. Ogni violazione viene sanzionata. Tutte le informazioni riservate sono in ogni caso inutilizzabili in ogni successivo ed eventuale processo. Alle parti che corrispondono l'indennità ai soggetti abilitati a svolgere il procedimento di mediazione presso gli organismi è riconosciuto, in caso di successo della mediazione, un credito d'imposta fino a concorrenza di 500 euro. In caso di insuccesso della mediazione, il credito d'imposta è ridotto della metà. Il verbale di accordo è esente dall'imposta di registro sino alla concorrenza del valore di 50mila euro. (Cl.T.)